“Io scrivo canzoni, non passo le giornata a fare shooting fotografici. E quella è la parte del mio lavoro più pura, più bella”: parole - questa volta senza musica - di Federica Abbate, una delle più popolari autrici sul panorama pop italiano che nonostante la giovane età ha già prestato la propria penna a voci di rilievo del panorama nazionale come Noemi, Marracash, Giusy Ferreri, Il Volo, Fedez, Fiorella Mannoia e molti altri. Attiva dal 2013 - quando, dopo aver vinto il concorso per giovani autori Genova per Voi, ottenne un contratto con Universal Music Publishing - Abbate ha instaurato negli anni un proficuo sodalizio artistico con Cheope, all’anagrafe Alfredo Rapetti, figlio del grande Mogol. “Alfredo (Cheope) è diventato un secondo padre, per me”, ha detto l’artista nel corso della conversazione con il direttore di Rockol Franco Zanetti: “Mi ha insegnato tutto: avevo solo 22 anni, e la prima volta che ho dovuto mandare un brano a Universal non sapevo nemmeno se dovessi inviarlo già arrangiato o solo piano e voce. Con lui si è instaurata una collaborazione che mi ha portato alla totalità, che mi ha reso completa: io sono più una melodista che una scrittrice di testa, ma lui mi ha insegnato un metodo. Lo chiamo il ‘cheopismo’, è una specie di cifra stilistica ben precisa che nel corso degli anni ho imparato e assorbito. Lo ringrazio tantissimo, anche perché mi ha insegnato ad affrontare gli stress ai quali questo lavoro - pur bellissimo - ti sottopone”.