Sarà un under 40 la sponda istituzionale della prossima Milano Music Week, l'evento che da sei anni a questa parte proietta il capoluogo lombardo all'attenzione delll'industria musicale italiana e internazionale: in qualità di assessore alla Cultura del Comune di Milano - e di successore di Filippo Del Corno, che da Palazzo Marino è sempre stato in prima linea per far nascere e prosperare la manifestazione - a Tommaso Sacchi toccherà accompagnare la settimana della musica meneghina nell'età adulta. Un compito che - più che una sfida - per il giovane politico lombardo può rappresentare una grande opportunità, visti i suoi trascorsi nel mondo delle arti e della cultura e - aspetto non meno importante - i suoi interessi e le sue inclinazioni. Nato a Milano nel 1983, Tommaso Sacchi si laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università Statale del capoluogo lombardo, per poi conseguire un master di Social and Cultural Theory presso la Staffordshire University di Stoke-on-Trent, in Gran Bretagna. Dopo aver insegnato Comunicazione e Giornalismo all'Accademia di Belle Arti "Aldo Galli" di Como e Progettazione e Gestione delle Esposizioni all'Istituto Europeo di Design di Firenze, Sacchi viene nominato Consigliere Capo dell'Assessorato alla Cultura, Moda e Design del Comune di Milano durante il mandato dell'Assessore Stefano Boeri, all’interno della giunta guidata da Giuliano Pisapia. Fondatore dei CROSS International Performance Award - e membro della giuria di qualità dei premi, insieme a, tra gli altri, il leader degli Afterhours Manuel Agnelli - Sacchi è co-curatore e co-autore di installazioni e incontri pubblici presso la Biennale di Venezia e la Biennale di Berlino, rivestendo - tra il 2014 e il 2015 - il ruolo di responsabile dell'Assessorato alla Cultura della Segreteria del Comune di Firenze. Sempre nel capoluogo toscano, l’attuale assessore alla Cultura del Comune di Milano è stato il direttore artistico del festival Estate Fiorentina tra il 2015 e il 2019: nello stesso periodo - più precisamente, tra il 2017 e il 2018 - è stato il curatore della Biennale di Shanghai Urban Space Art Season, oltre che di numerose rassegne ospitate dall’Auditorium di Milano, dal Teatro dal Verme e dall’Università degli Studi, sempre a Milano. “Amministrare una città in una situazione così inedita e drammatica è stato un impegno totalizzante”, aveva dichiarato Sacchi ad Icon nell’estate del 2020 a proposito del suo impegno come assessore alla Cultura, Moda e Design del Comune di Firenze: “Un impegno che continua, necessario e appassionante, e che mi sento chiamato a svolgere senza pause”. “Milano è la capitale delle realtà d’impresa e delle piccole realtà imprenditoriali, fondamentali per le attività di spettacolo e culturali”, ha osservato Sacchi lo scorso marzo - nel corso di un’intervista a Exibart - a proposito del suo ritorno nel capoluogo lombardo: “E’ la capitale del terzo settore culturale, dell’associazionismo che abita tutti i quartieri. E’ stata la prima città a creare spazi che ibridano la proposta di cultura contemporanea con l’incubazione d’impresa, che ha inventato questo rapporto positivo tra spazi di coabitazione e co-lavoro. Negli anni ha studiato modelli molto facilitati dal pubblico, incentivati da una certa idea politica e di sviluppo della città: investimenti di solidarietà tra pubblico e privato molto importanti. Penso a Base, Mare Culturale Urbano, Santeria, Magnolia: spazi voluti da giovani intraprendenti della città che avevano, da un lato, capacità imprenditoriali, dall’altro l’ambizione di lanciare Milano in Europa”. La musica popolare contemporanea occupa da sempre buona parte dell’agenda di Sacchi: prima che la pandemia bloccasse le attività dal vivo, durante il suo assessorato a Palazzo Vecchio il “milanese in trasferta” riesce a portare sulle sponde dell’Arno artisti come Diodato, Mika e l’amico Agnelli. A riportarlo all’ombra della Madonnina è Giuseppe Sala, che - vedendolo lanciatissimo nel capoluogo toscana - chiede, come ricostruito dal Corriere della Sera - il permesso di reclutarlo per la sua giunta al collega Dario Nardella, che nel vederlo tornare a Palazzo Marino non esprime rincrescimento, ma soddisfazione: “Ne sono orgoglioso”. Favorevole al ritorno dei grandi eventi dal vivo a San Siro, presentando il suo ultimo mandato nella giunta meneghina Sacchi, riferisce Il Giorno, ha promesso attenzione non solo sulle eccellenze della città - come i grandi eventi ospitati dallo stesso Meazza - ma anche alle realtà di prossimità cantate dagli “artisti rap e trap, che hanno molto a che fare con l’anima dei quartieri e sono straordinari poeti moderni, molti dei quali nati a Milano o nella cintura metropolitana”.