L’utente del Web generalista - specie se non giovanissimo - difficilmente conosce Discord, piattaforma social piuttosto popolare tra gli appassionati di gaming che fonde le dinamiche dei “vecchi” forum alle moderne funzionalità delle app di drop-in audio. Eppure la piattaforma, nel 2020, già contava 300 milioni di utenti registrati, con 140 milioni di utenti attivi mensili e 6,7 milioni di server - così, su Discord, vengono chiamati i canali tematici aperti per aggregare discussioni e confronti. Uno di questi, sul panorama musicale italiano, è diventato un caso: Rap Italiano, server dedicato alla scena hip hop tricolore, in meno di un anno è riuscito ad attirare poco meno di 13mila utenti, diventando il primo server musicale italiano e uno dei 5000 server a tema musicale al mondo a conquistare il badge di Discord Partner. Merito, ci racconta il founder di Rap Italiano Lorenzo Gessner (nella foto), di un meticoloso lavoro sul format - che include interventi degli artisti, iniziative editoriali specifiche atte ad aumentare l'engagement presso il pubblico e un mission statement estremamente chiaro: “portare il mondo del rap su Discord”. “I boom nella crescita dell’utenza li abbiamo osservati in concomitanza agli interventi degli artisti, sono quelle le operazioni che fanno salire gli iscritti”, spiega Gessner: “Siamo nati come un esperimento, a oggi siamo uno dei pochissimi server che si occupano di musica in Italia, l’unico - nelle specifico - dedicato al rap”. L’entusiasmo, da parte degli artisti, non è mancato, benché l’operazione - se confrontata a quelle di comunicazione più convenzionali - sia da considerare quasi sperimentale. “Abbiamo iniziato con Rhove, lo scorso ottobre, poi sono intervenuti artisti come - tra gli altri - Tauroboys, Gianni Bismark, Drillionaire e Sick Luke”, prosegue Gessner: “Essendo un’operazione del tutto nuova non abbiamo ricette preconfezionate: sperimentiamo, insieme agli artisti che hanno la nostra stessa curiosità nel provare a coinvolgere il pubblico con un format molto più coinvolgente della classica diretta su Twitch. Qui c’è interazione in tempo reale”. “In genere scegliamo artisti che già utilizzino Discord per conto loro, e - ovviamente - che siano affini con il nostro pubblico”, puntualizza il founder di Rap Italiano: “Per esempio, MadMan è un gamer appassionato, Discord lo conosceva e lo utilizzava prima ancora che lo invitassimo: il nostro target è quello”. “La nostra missione è raggiungere un pubblico al quale difficilmente arriveremmo attraverso i canali tradizionali”, chiarisce Gessner: “Non è una questione di nicchia, perché negli USA, dove questa realtà è più consolidata, ci sono server che contano 50mila utenti. Il rap, bisogna ammetterlo, è il genere ideale per questa piattaforma. Su Discord l’overlap tra gaming e hip hop è predominante, e questo gioca a nostro favore. Il fattore anagrafico? E’ importante, senz’altro, ma non bisogna dare niente per scontato nella profilazione dell’utenza. Su Discord incontriamo un genere di pubblico che acquista molti vinili e CD - aprendo sui server nuove opportunità di ricavo: abbiamo moltissimo da imparare dai nostri iscritti, il loro feedback è fondamentale per la nostra attività”. Il segreto del successo della piattaforma è strutturale, più che tecnologico. “Discord ha delle limitazioni, certo, come - per esempio - la mancanza totale del formato video, almeno per ora”, osserva Gessner: “Però, per il momento, ha la capacità di fondere le potenzialità di engagement dei ‘vecchi’ forum alla facilità di fruizione delle nuove piattaforme drop-in audio. Questo ci permette di organizzare diverse iniziative come battle di freestyle, rubriche settimanali sulle nuove uscite, quiz e contenuti editoriali come live podcast”. “Sì, anche su Discord le licenze sono un tema. Ma qui, a differenza di Twitch o YouTube, la musica ha un ruolo meno rilevante in termini strutturali”, risponde Gessner quando gli si ricorda il travagliato percorso di avvicinamento tra la piattaforma di video streaming di Amazon e l’industria della musica registrata: “Poi le partnership già in essere della piattaforma con Spotify e con la stessa YouTube ci sono molto d’aiuto in caso di eventi come listening party o simili". “Discord ha conosciuto un’esplosione, ma crediamo ci sia spazio per consolidare il trend di crescita”, conclude Gessner, quando gli si chiede a cosa si miri a medio-breve termine: “L’obiettivo, ovviamente, è quello di restare il primo server dedicato al rap in Italia: i numeri registrati dai server dedicati al gaming al momento sono fuori portata, ma non sappiamo cosa può riservarci il futuro. Sicuramente useremo Discord come cardine della nostra strategia social, essendo le altre piattaforme decisamente più passive”.