Il nome di Tony Fadell è familiare a pochi. Tuttavia all’inizio di questo secolo, quando lo streaming non aveva ancora compiuto il suo debutto sui mercati, l’ingegnere informatico di origini libanesi / polacche ma con cittadinanza americana ha incarnato lo spirito di massima innovazione in tema discografico-tecnologico. Dopo una breve esperienza alla Philips, nel 2001 Fadell fu assunto come progettista a contratto per la Apple, per la quale firmò l’iPod, il rivoluzionario lettore portatile che - di fatto - spalancò le porte alla rivoluzione musicale del segmento della musica registrata. Oggi Fadell è a capo della Future Shape, incubatore di start-up che vanta nel proprio portfolio oltre 200 progetti in ambito tecnologico e digitale. Sorprenderà i più, tuttavia, sapere che di questi duecento e più progetti nemmeno uno riguarda il metaverso, la nuova frontiera del business che sta agitando i sonni di major e big tech. Il perché l’ha spiegato lo stesso Fadell nel corso di un’intervista rilasciata a The Verge. “Il metaverso? No, non ne voglio sentir parlare. Davvero. Faculo al metaverso”, ha spiegato, in modo decisamente tranchant, il “papà” dell’iPos: “In certi campi, come per esempio quello del design, la realtà virtuale e la realtà aumentata le capisco anche. Ma non ho nessuna intenzione di fare conoscenze sul metaverso. Io la gente la voglio guardare negli occhi, quando la incontro. Voglio vedere, sentire, scrutare e costruire una relazione con chi mi sta davanti. Non sono contrario alla realtà virtuale e tutto il resto, dato che di realtà virtuale mi occupo dal 1989, quando all’università del Michigan avevo realizzato dei guanti e delle strutture 3D con workstation SGI e Unix. Capirete, quindi, che il mio non è un rifiuto a priori. Quello a cui sono contrario è spendere così tanti soldi e tempo per portare le persone a essere sempre più isolate e impossibilitate a creare connessioni umane”. “Ho letto che Meta - o Facebook, o come accidenti si chiama adesso - ha già speso qualcosa come 30 miliardi di dollari per creare il metaverso”, ha concluso Fadell: “30 miliardi di dollari? Ma stiamo scherzando? Credete che sia un utilizzo sensato del denaro? Nel metaverso ci incontriamo senza mani, senza corpi e senza niente. Non possiamo nemmeno guardarci negli occhi. E questo vale davvero 30 miliardi di dollari?”.