Billboard ha elaborato e pubblicato la consueta graduatoria dei publisher musicali, stilando la classifica degli editori che hanno generato il maggiore fatturato nel 2021. Il vertice della chart è occupato da Sony Music Publishing, i cui ricavi sono ammontati lo scorso anno a $ 1,726 miliardi: il gruppo guidato a livello globale da Jon Platt (che ha in carniere, tra gli altri, i cataloghi di Bruce Springsteen e Paul Simon, due tra i colossali affari che hanno caratterizzato la corsa ai canzonieri del 2021) precede sul podio Universal Music Publishing, che insegue con un fatturato di $ 1,59 miliardi (si è accaparrata il catalogo di Bob Dylan) e Warner Chappell Music, a debita distanza con $ 817 milioni. E' interessante notare come sia ancora lunga la strada della monetizzazione per alcuni tra i più celebri protagonisti della succitata campagna acquisti, tuttora in corso per quanto attualmente affievolita dall'impennata dell'inflazione e da tassi di interesse in aumento che minano la capacità di rendimento dei cataloghi. Hipgnosis, guidata da Merck Mercuriadis, e Primary Wave, guidata da Larry Mestel, inseguono da molto lontano con un fatturato da $ 161 milioni ciascuna. Precedono PeerMusic, Reservoir Media e Round Hill (con ricavi rispettivamente di 150, 100 e 85 milioni di dollari), ma inseguono Kobalt, BMG e Concord (a quota 519, 440 e 200 milioni di dollari rispettivamente). Fanalino di coda della classifica risulta la canadese Anthem Entertainment, con un fatturato di $ 83 milioni e un catalogo i cui nomi di spicco sono quelli di Timbaland, di Steven Tyler degli Aerosmith e dei Rush e il cui principale sostegno finanziario è fornito dal fondo pensioni degli insegnanti dello stato dell'Ontario.