Lo European Union Intellectual Property Office (EUIPO) ha pubblicato negli scorsi giorni la più recente versione del suo rapporto “Intellectual Property and Youth Scoreboard”, una scheda di valutazione delle abitudini del segmento demografico giovanile (anni 15-24) quanto a fruizione di servizi digitali di intrattenimento. Nell’analisi (la cui versione originale e integrale è disponibile qui) si evince che alla musica va meno peggio che ad altri comparti. In particolare, mentre per I film la percentuale di intervistati che dichiara di accedere esclusivamente a servizi legali è del 35%, per la musica è del 58% (e 43% per serie e 39% per eventi sportivi dal vivo). Il cinema è fanalino di coda anche ribaltando il punto di osservazione: il 22% del campione rivela di usare solo o prevalentemente fonti illegali, contro il 17% per le serie TV ed il 15% per lo sport e per la musica. Nel complesso la tendenza al consumo di contenuti offerti da piattaforme che violano il copyright resta attiva, considerando che il 33% dei giovani europei intervistati ha ammesso di aver effettuato l’accesso a contenuti digitali da fonti illegali ed il 52% ha rivelato di avere acquistato almeno un prodotto contraffatto online nell’ultimo anno. Christian Archambeau, Direttore esecutivo dell’EUIPO, ha dichiarato: “La pirateria non diminuisce anche se i giovani consumatori preferiscono sempre più contenuti provenienti da fonti legali. Questa nuova analisi fornisce un prezioso strumento per aiutare parti interessate, responsabili politici, educatori e organizzazioni della società civile a elaborare iniziative di sensibilizzazione per sostenere le scelte informate dei nostri giovani cittadini e consumatori”.