In occasione del Wallifornia Music & Innovation Summit, tenutosi lo scorso 6 e 7 luglio in Belgio, Alexandre Saboundjian, amministratore delegato di Winamp, ha parlato dei futuri progetti dell’azienda. Winamp, uno dei primi media player per la riproduzione di audio in formato Mp3, seguendo l’esempio di Spotify e YouTube lancerà una nuova piattaforma per supportare gli artisti con diversi servizi. Sarà un nuovo capitolo per il software di riproduzione musicale che ha alle spalle una storia aziendale complessa: acquistato da AOL nel '99 per 80 milioni di dollari, il prodotto nel 2014 venne venduto alla startup belga di musica/tecnologia Radionomy per una cifra tra i 5 e i 10 milioni di dollari. Un anno più tardi intervenne Vivendi, che acquisì una quota del 64,4% di Radionomy prima di rivenderla, nel 2017, al nuovo gruppo chiamato AudioValley che ancora oggi ne è proprietaria insieme a consociate come Targetspot (il nuovo servizio di Radionomy sulla tecnologia pubblicitaria audio digitale), la società di licenze musicali Jamendo e la società di gestione dei diritti Bridger. Il CEO Saboundjian ha spiegato: "Apriremo una piattaforma. La prossima settimana sarà disponibile una versione beta per i creator: li aiuteremo a creare la propria musica NFT, a distribuirla e a curare i diritti di autore con Bridger. La distribuzione è solo una parte delle entrate dell'artista, e l'obiettivo di Winamp è quello di aggregare tutti i diversi flussi di entrate. Così abbiamo deciso di inserire questo servizio all'interno dell'azienda". Inoltre Saboundjian ha parlato del modo in cui "un artista oggi produce molto di più delle uscite che si possono trovare su Spotify" e del fatto che con "contenuti migliori, alcune esclusive" un abbonamento separato può funzionare. "Nel player di Winamp è possibile abbonarsi, sostenere un artista che otterrà l'85% dei ricavi. A Winamp andrà il 15%. Facendo un confronto, Patreon prende una percentuale del 5%, dell'8% o del 12% a seconda del piano scelto dai creatori, con diversi livelli di funzionalità e supporto”. Sempre riferendosi alla piattaforma, Saboundjian ha annunciato - tra le funzioni che verranno attivate a breve termine - quella di aggregatori di vari servizi streaming, dai più classici DSP alle stazioni radio digitali, senza dimenticare - ovviamente - i principali player nel settore del podcasting. Per quanto riguarda gli NFT, il compito di Winamp sarà quello di rendere il lavoro più facile agli artisti supportandoli nella creazione e indicando “contratti intelligenti” per garantire che partecipino ai proventi di eventuali vendite future sui mercati secondari. Non solo: l'azienda intende sfruttare l'esperienza di Jamendo, una vasta comunità di artisti indipendenti, per aiutare gli artisti a incrementare i loro introiti derivanti dalle licenze di sincronizzazione, con Bridger a disposizione per offrire la gestione dei diritti ai musicisti che non sono già iscritti a una società di gestione collettiva o che vogliono cambiare. Il CEO esprime la sua opinione anche in merito al Web3, affermando: “Il Web3 può essere un grande passo per l'industria musicale, ma ci sono sfide importanti da affrontare nei prossimi tre o quattro anni per cercare di portare davvero dei ricavi agli artisti. Oggi, in questo settore, i grandi vincitori sono grandi artisti, più spesso se si tratta di artisti inglesi o americani. Ma se si parla con un artista tedesco molto noto, la realtà è che se deve confrontare i suoi ricavi di oggi con quelli del passato, ha perso il 70% dei suoi introiti. Quindi ci sono ancora delle sfide”