Il DSP di Daniel Ek ha fatto registrare una prestazione molto soddisfacente alla fine del secondo trimestre del 2022: con una crescita su base annua degli utenti pari al 19% e del 14% per quanto riguarda gli abbonanti, Spotify alla fine dello scorso giugno ha registrato tra gli scorsi mesi di marzo e giugno introiti complessivi per 2,86 miliardi di euro (+23% su base annua), con i ricavi generati dalle sottoscrizioni a quota 2,5 miliardi (+22% su base annua) e quelli ascrivibili alla pubblicità a 360 milioni di euro (+31% su base annua). Gli utenti attivi mensili hanno superato la soglia dei 433 milioni, mentre gli abbonati premium si sono attestati a 188 milioni di unità, crescendo di 6 milioni su base trimestrale, un milione in più di quanto previsto dagli analisti della società svedese quotata a Wall Street. Soddisfatta dalla "robusta crescita a due cifre" in ambito musicale e dalla "forte espansione" dei ricavi generati dalle attività di podcasting, Spotify ha fatto segnare un una perdita operativa trimestrale pari a 194 milioni di euro, di poco inferiore a quella prevista, quantificata in 197 milioni. "Quasi tutte le nostre metriche chiave hanno superato le previsioni nel secondo trimestre di quest'anno, trainate dalle grandi performance di utenti mensili attivi e abbonati, una sana crescita dei ricavi e una perdita operativa leggermente migliore alle aspettative", ha commentato la società: "Mentre continuiamo a monitorare l'incerto contesto macroeconomico, siamo molto soddisfatti della resilienza della nostra attività, in particolare della nostra forza di utenti attivi mensili e abbonati".