Mo Ostin, all’anagrafe Morris Meyer Ostrofsky, per oltre trent’anni tra i dirigenti di spicco di Warner Music e considerato uno dei discografici più rilevanti nella storia dell’industria musicale americana, è morto all’età di 95 anni: a darne notizia, con un comunicato congiunto, sono Aaron Bay-Schuck e Tom Corson, rispettivamente ceo e coo di Warner Records. “Mo è stato uno dei più grandi discografici di tutti i tempi e uno dei principali architetti dell’industria musicale moderna”, si legge nella nota: “La sua priorità è sempre stata quella di aiutare gli artisti a realizzare la loro visione. Figura chiave nell'evoluzione del Warner Music Group, negli anni '60 Mo accompagnò Warner/Reprise Records in un'età dell’oro di rivoluzione artistica e cambiamento culturale. Nei trent’anni successivi al suo impegno presso la label, è rimasto un instancabile sostenitore della libertà creativa, sia per il talento che ha coltivato che per le persone che hanno lavorato per lui. Mo ha vissuto una vita straordinaria facendo ciò che amava e mancherà profondamente a tutto il settore che ha contribuito a creare, a cominciare dai tantissimi artisti e colleghi che ha ispirato a dare il meglio di sé. A nome di tutto il gruppo Warner, vogliamo ringraziare Mo per tutto ciò che ha fatto. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia in questo momento difficile”. “In un'era nella quale gli imprenditori creativi sono venerati, celebriamo Mo Ostin come un pioniere che ha scritto le regole del gioco affinché altri lo seguissero”, ha aggiunto Max Lousada, direttore della divisione musica registrata di WMG: “Warner Music Group e Warner Records non esisterebbero senza la sua passione, la sua visione e la sua intelligenza. Non solo ha contribuito a costruire una delle più grandi etichette discografiche del mondo, ma ha anche ispirato un approccio improntato al coraggio e all'ingegno. Mo ha visto gli artisti per quello che erano veramente, offrendo loro lo spazio e il supporto per realizzare appieno le loro visioni originali. Le nostre condoglianze a Michael e a tutta la famiglia Ostin. Mo era una leggenda e ci mancherà profondamente”. Nato a New York nel 1927, Ostin debutto in discografia come impiegato alla Clef Records, che qualche anno dopo sarebbe diventata Verve Records: la svolta professionale, per il discografico, arrivò nel 1960, quando fu ingaggiato personalmente da Frank Sinatra per dirigere la Reprise Records, etichetta fondata dallo stesso crooner per essere creativamente più autonomo dalla Capitol Records: tre anni dopo la Reprise fu acquisita da Warner Bros, per la quale Ostin mise sotto contratto - nel corso degli anni - leggende del rock come Kinks, Jimi Hendrix, Neil Young, Van Morrison, Fleetwood Mac, Grateful Dead, Joni Mitchell, James Taylor, Paul Simon e Rod Stewart, Van Halen, Prince, Who, Dire Straits, REM, Steely Dan, Tom Petty, Red Hot Chili Peppers e Green Day. Promosso presidente di Warner/Reprise nel 1970, Ostin assunse la carica di ceo nel 1972, incarico che ricoprì fino alla sua uscita dal gruppo nel 1994 in occasione della grande epurazione dirigenziale seguita alla scomparsa dell’allora ceo di Warner Communications Steve Ross. Passato nel 1995 alla DreamWorks Records di David Geffen e Steven Spielberg, Ostin firmò artisti come Elliott Smith, Eels, Morphine e Nelly Furtado, per poi tornare in forze nell’organico di WMG come consulente e presidente onorario nel 2006, tre anni dopo essere stato iscritto nella Rock and Roll Hall of Fame. Il discografico è stato ricordato anche dai vertici delle etichette concorrenti. “Viveva secondo una serie di valori che mi hanno insegnato molto sugli affari, sulla leadership e sulla vita”, ha commentato il presidente di UMG Lucian Grainge: “Il mio rispetto per lui, sia come dirigente che come padre di famiglia, era totale. Il suo fiuto per il talento era leggendario, così come la sua capacità di connettere le persone. Oggi la nostra industria ha subìto una grave perdita”.