Benché una buona parte dell’opinione pubblica europea consideri le restrizioni anti-contagio solo un brutto ricordo, in Germania il governo federale sta elaborando nuove norme per combattere un’eventuale recrudescenza della diffusione di Covid-19 il prossimo autunno: secondo un disegno di legge presentato in una seduta lo scorso 3 agosto, il parlamento di Berlino - rinunciando a dare indicazioni a livello nazionale - vorrebbe affidare all’amministrazione dei singoli lander il compito di ripristinare - in caso i tassi di diffusione del virus dovessero superare la soglia di pericolo per le attività delle strutture sanitarie - provvedimenti come l’obbligo di mascherine, il distanziamento sociale e la limitazione delle capienze nei locali pubblici. L’opacità delle disposizioni allo studio dell’esecutivo ha messo in allarme la Bundesvereinigung Veranstaltungswirtschaft, associazione nazionale che rappresenta i promoter di musica dal vivo, nota anche con la sigla Fwt: secondo la rappresentanza, la poca chiarezza del nuovo set normativo potrebbe far ricadere l’intero settore nel circolo vizioso degli stop-and-go che, tra il 2020 e il 2021, nelle fasi più acute della pandemia, hanno impedito qualsiasi forma di programmazione. “Organizzatori di eventi ai quali sia chiesto di ridurre le capienze dei propri spettacoli con scarso preavviso perché le amministrazioni locali, senza indicazione chiare in merito alla pandemia, istituiscono inasprimenti improvvisi delle restrizioni, sono chiaramente impossibilitati a effettuare una pianificazione seria”, ha fatto sapere Christian Eichenberger, presidente di Fwd: “Le eventuali conseguenze si tradurranno senza dubbio nella totale incertezza tra pubblico e operatori. Se il disegno di legge non sarà modificato, sarà inevitabile - da ottobre in poi - assistere a una raffica di cancellazioni”. Fenomeno, ha sottolineato Eichenberger, che potrebbe tradursi in un eventuale nuovo drenaggio di risorse professionali tra le fila delle maestranze di settore, già decimate dal lungo periodo di stop iniziato nella primavera di due anni fa. Dello stesso avviso è il Forum Veranstaltungswirtschaft, entità nata dalla collaborazione di sei associazioni di settore tedesche e non con l’obiettivo di “aggregare legami, competenze e risorse per essere ancora più potenti attraverso un’operazione congiunta di lobbismo politico”. “In qualsiasi caso devono essere escluse le limitazioni delle capienze”, aveva fatto sapere il coordinamento prima ancora che venisse presentata la bozza al parlamento: “E’ l'unico modo per prevenire cancellazioni di massa di eventi e un'ulteriore battuta d'arresto per l'industria degli eventi, ancora oggi in difficoltà”. Per l’industria del live tedesca quello di un eventuale nuovo inasprimento delle restrizioni è un autentico nervo scoperto non solo per ragioni squisitamente commerciali - benché il settore della musica dal vivo sia tornato ai livelli pre-Covid, in alcuni casi addirittura superandoli, l’aumento dell’inflazione e dei costi dell’energia sta gravando parecchio sui bilanci delle società di live promoting - ma anche di ruolo. Appena lo scorso mese di giugno lo stesso Forum Veranstaltungswirtschaft reagì con veemenza a una dichiarazione del direttore generale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Hans Henri P. Kluge, secondo il quale i festival musicali estivi avrebbero potuto rappresentare un veicolo di diffusione del vaiolo delle scimmie: “Siamo sconcertati da questa irresponsabile propaganda della paura, che non ha alcun fondamento”, chiarì il raggruppamento di associazioni, che - per l’occasione - ricevette la solidarietà di ISDV, gruppo di interesse dei fornitori di servizi autonomi nel settore degli spettacoli dal vivo, secondo il quale le esternazioni di Kluge “non solo sono sbagliate e fomentano inutili paure tra i visitatori degli eventi, ma complicano notevolmente la situazione economica della nostra industria, che non riesce ancora a rimettersi in piedi economicamente dopo la pandemia. I richiami alla cautela e alla prudenza non dovrebbero essere fatti in modo così irresponsabile”.