Pur avendo - secondo uno studio firmato dalla società di indagini di mercato americana Cumulus - già più utenti di Apple e Spotify nel settore podcasting, YouTube fino a oggi non aveva ancora ufficializzato la propria presenza nel segmento dedicando ufficialmente una sezione del proprio sito ai contenuti audio. Le cose, però, potrebbero cambiare molto presto. Secondo quanto riferito dal sito specializzato 9to5Google la piattaforma con quartier generale a San Bruno, in California, starebbe approntando una pagina hub per presentare al pubblico i podcast disponibili: per il momento raggiungibile nei soli USA all’indirizzo youtube.com/podcasts, l’indice raggruppa i contenti per tema, genere e popolarità. Secondo gli osservatori d’oltreoceano la particolarità starebbe nella lunghezza degli interventi proposti, che difficilmente superano i 30 minuti. E’ probabile che una volta finalizzata e presentata ufficialmente al pubblico l’operazione della controllata di Alphabet scuota profondamente gli equilibri del settore, presidiato da Apple già dal 2005 e da Spotify solo dal 2019 (ma con investimenti estremamente importanti). Secondo un’indiscrezione riferita da Bloomberg lo scorso marzo YouTube avrebbe già messo in atto - con molta discrezione - una campagna per rafforzare la propria presenza nel segmento, valorizzando in particolare il formato del video-podcast con investimenti da 300mila euro per riconvertire i contenuti audio in video show. In palio, ovviamente, ci sono i ricavi dalle inserzioni pubblicitarie promessi da un settore in continua crescita. Stando a un outlook elaborato da PricewaterhouseCoopers per l’Interactive Advertising Bureau, ente statunitense che accorpa le società operative nel settore del marketing digitale, il segmento dei podcast potrebbe consolidare la sua tendenza alla crescita anche nel 2022: stando al rapporto, la raccolta pubblicitaria del comparto - che nel 2021 ha raggiunto negli USA 1,4 miliardi di dollari - dovrebbe salire alla fine del prossimo mese di dicembre a oltre 2 miliardi di dollari, per arrivare a superare la soglia dei 4 miliardi entro il 2024.