Dopo aver inseguito Clubhouse con l’istituzione di Greenroom, la chat basata sui contenuti drop-in audio modellata sul servizio lanciato nel 2020 dalla Alpha Exploration Co., Spotify sta cercando di sfruttare i contenuti vocali generati dagli utenti per ampliare le modalità di interazione tra i propri iscritti: come segnalato da più parti in Rete sul mercato vietnamita il DSP guidato da Daniel Ek sta sperimentando una nuova funzionalità che permette ai frequentatori della piattaforma di registrare commenti vocali alle playlist disponibili. I contenuti registrati possono essere organizzati a loro volta in elenchi appositi, così da permettere agli autori e agli utenti “commentati” di dare vita a un proprio micro-podcast. Al progetto, relativamente al quale - al momento - non si hanno particolari dettagli (“Stiamo attualmente conducendo delle sperimentazioni limitate di creazioni audio in-app, ma non abbiamo ulteriori dettagli in merito da condividere”, ha commentato a Techcrunch un portavoce dell’azienda) si sta affiancando un’altra iniziativa, questa volta attivata sul mercato neozelandese, sempre relativa ai contenuti audio: grazie a una nuova funzionalità, agli iscritti al servizio è possibile creare un proprio podcast attraverso la pagina principale della propria app. Le due recenti operazioni confermano la volontà della società quotata a Wall Street di implementare la propria offerta sul versante dei contenuti audio: tra le altre iniziative in questo senso, è da segnalare l’acquisizione - finalizzata lo scorso mese di luglio - di Anchor, piattaforma podcast sfruttata anche in Italia da artisti come J-Ax, Fedez e Francesca Michielin.