La Production Music Association (PMA), organizzazione senza scopo di lucro che conta oltre 670 membri tra editori musicali e compositori, ha commissionato alla BMAT, piattaforma digitale dedicata all’industria musicale, la stesura di un report sulle fonti di musica utilizzate dalle reti televisive e dai broadcast negli Stati Uniti. L’analisi è stata condotta su 47 canali TV di alto livello identificati dalla Production Music Association nel periodo compreso tra l'11 febbraio e il 14 marzo 2022. I risultati emersi hanno constato che oltre il 46% della musica trasmessa da queste reti è musica di produzione, il 7% musica commerciale (precedentemente rilasciate dalle label), mentre il restante 47% risulta "non classificato". Quest'ultima categoria comprende la musica commissionata, le colonne sonore di film e TV, i cataloghi di proprietà delle emittenti e le library, che non sono state considerate separatamente nello studio. La percentuale di musica utilizzata nell’intero arco di tempo di una trasmissione è pari al 39%. Adam Taylor, presidente di APM Music e della PMA, ha dichiarato: ”Le library rappresentano oltre il 46% della musica utilizzata sulle reti ed è un’importante dimostrazione del valore e dell'importanza della produzione musicale per le industrie televisive e pubblicitarie” Joe Saba, co-fondatore di VideoHelper e vicepresidente della PMA, ha sottolineato: Questo è un mercato altamente competitivo, con tutte le principali etichette, anche indipendenti, in lizza per la quota di mercato. Di conseguenza, il livello creativo delle library è aumentato notevolmente nell'ultimo decennio, diventando solo uno dei motivi per cui così tante delle aziende di maggior successo del mondo scelgono ogni giorno questo tipo di produzioni, che - sul versante tecnologico - hanno fatto da apripista in molte aree, tra le quali la monetizzazione su YouTube, la discovery, il riconoscimento digitale e persino la categorizzazione della musica basata sull'intelligenza artificiale".