La casa discografica di Richard Branson, una delle più grandi società indipendenti tra quelle che operano nel mercato internazionale della musica, inaugura una nuova etichetta a livello europeo, Coop (Cooperative Music), con l’intenzione di fornire servizi di marketing, vendita e distribuzione alle “indie” che decideranno di affidarle in licenza la gestione internazionale dei loro cataloghi. Concepita come entità autonoma rispetto alla casa madre, la nuova struttura nasce con l'obiettivo di diventare un polo di attrazione per il mondo indipendente europeo ed è stata concepita da Tony Harlow, ceo di V2, insieme col capo della filiale francese Alain Artaud (già ideatore della analoga Labels ai tempi in cui lavorava in Virgin). <br> Coop/Cooperative Music sarà affidata al coordinamento internazionale di Vincent Clery-Melin (proveniente dal marketing internazionale della EMI), e si avvarrà a livello locale di sei label o product manager ubicati in Italia, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Svezia (la V2 italiana dovrebbe affidare l’incarico a Valentina Paracchi). Alla nuova struttura, che avrà propaggini anche in Giappone e in Australia, hanno già affidato in licenza europea i loro cataloghi etichette come Wichita (Bloc Party), City Slang (Calexico, Lambchop), Setanta (Chalets), Bella Union (Dirty Three, The Dears), Moshi Moshi (Architecture In Helsinki) e Memphis Industries (Dungen).