La Broadcast Music Inc. (BMI) ha pubblicato i risultati raggiunti nell’anno fiscale conclusosi lo scorso 30 giugno; il presidente e amministratore delegato di BMI Mike O'Neill ha dichiarato: "Abbiamo avuto un anno particolarmente redittizio grazie alla diffusione del repertorio BMI, che ci ha permesso di portare a termine la ripartizione più ricca nella storia dell’azienda". La società statunitense di diritti di esecuzione ha registrato un ricavo pari a 1,57 miliardi di dollari, con un incremento degli incassi del 16% (212 milioni di dollari). I versamenti a cantautori, compositori ed editori sono aumentati del 10% rispetto all'anno precedente (136 milioni di dollari), raggiungendo 1,47 miliardi di dollari. Un punto particolarmente positivo nei risultati di BMI è stato il notevole introito proveniente dal settore digitale, che ha rappresentato il 48% del totale della società. I ricavi dalle licenze digitali sono aumentati del 35% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 572 milioni di dollari, grazie alla crescita in tutti i settori, compresi i servizi di video-on-demand in abbonamento come Netflix, Disney+, AppleTV+ e Peacock. BMI ha siglato nuovi accordi audiovisivi digitali con Roku, Vudu, Equinox+ e Snapchat, ampliando e rafforzando le proprie fonti di reddito digitali. Il segmento dei media nazionali, che comprende i servizi televisivi e radiofonici via cavo e via satellite, ha registrato un aumento del 2% ( 7 milioni di dollari), raggiungendo 479 milioni di dollari. La performance dell'ultimo anno ha segnato una ripresa rispetto al calo dell'11% dello scorso anno a causa dell'impatto della pandemia sulla pubblicità. Sul totale, i ricavi dei servizi via cavo e via satellite sono rimasti invariati a 270,3 milioni di dollari, quelli dalle radio sono aumentate del 6% a 114,2 milioni di dollari, mentre quelli televisivi hanno totalizzando 94,3 milioni di dollari. La crescita del segmento digitale di BMI è stata ulteriormente evidenziata dall'aumento del 7% del numero di esecuzioni audiovisive digitali elaborate nell'ultimo anno (260 miliardi). La BMI ha prodotto circa 2,23 trilioni di performance, con un aumento del 13% rispetto all'anno precedente. Il numero di opere musicali concesse in licenza è aumentato del 10% (20,6 milioni). Nell'ultimo anno, la BMI ha accolto 100mila nuovi autori, compositori ed editori, portando il numero di membri affiliati della società a più di 1,3 milioni. L'incremento dell'intero anno, tuttavia, è stato inferiore a quello di 120.000 membri registrato nell'anno precedente. Dal segmento delle licenze generali - che comprende attività come i locali per concerti dal vivo, i bar, i ristoranti e i centri fitness - sono salite del 10% (140 milioni di dollari), avvicinandosi ai livelli precedenti alla pandemia, grazie alla ripresa delle attività dopo le limitazioni dovute alla pandemia. I ricavi internazionali sono saliti del 13% (382 milioni di dollari), grazie al notevole repertorio dell'azienda all'estero nonostante l'impatto sfavorevole dei tassi di cambio dovuti al rafforzamento del dollaro USA. O'Neill ha aggiunto: “Garantire questa stabilità finanziaria alla nostra straordinaria comunità creativa è il culmine gratificante degli sforzi che la BMI compie ogni giorno per conto dei nostri autori, compositori ed editori. Continueremo a massimizzare il valore della musica dei nostri membri e garantire la crescita dei creator e dei titolari dei diritti d'autore”. Le distribuzioni totali di BMI, pari a 1,471 miliardi di dollari, comprendono le royaltie nazionali e internazionali, nonché le distribuzioni derivanti da accordi diretti tra gli editori BMI e i fornitori di servizi digitali che la società amministra per loro conto. Questi accordi diretti, che costituiscono circa il 3% della distribuzione complessiva di BMI, hanno totalizzato 49 milioni di dollari, ovvero 36 milioni in meno rispetto all'anno precedente.