Hume, la startup che è la casa produttrice di un’artista virtuale tra le più celebri come Angelbaby e che è anche la società che ha coniato il termine “metastar”, ha annunciato la scorsa settimana di avere portato a buon fine una raccolta di capitali per $ 11,7 milioni. Trattandosi di metaverso, non sorprende che a sostenere la raccolta di capitali ci sia una folta pattuglia di fondi di investimento attivi nel mondo cripto: TCG Crypto, Collab+Currency, Winklevoss Capital, Gemini Frontier Fund, Flamingo DAO, Noise DAO, Distributed Global, LAO DAO, Rahilla Zafar, Evan Bogart, Coopahtroopa. Più curiosa, semmai, la notizia che hanno partecipato all’investimento anche due figure in carne e ossa che ‘meta’ non sono affatto, ossia artisti come Aloe Blacc e G Money. Nei piani di Hume, grazie alle nuove risorse finanziarie disponibili, Angelbaby presto avrà molta compagnia: aumenterà la produzione di personaggi virtuali, al pari dell’emissione di NFT che chiunque potrà acquistare per diventare azionista di questi personaggi. Hume si qualifica come etichetta discografica del Web 3, sulla base del credo per cui le label tradizionali oggi non sono strutturate per affrontare il mondo digitale, con industria e burocrazia colpevoli di non favorire la relazione tra artisti e fans nella maniera più appropriata. Nel modello di business di Hume, autori e produttori sono pagati in anticipo per l’opera prestata sui progetti virtuali e partecipano ai ricavi con quote nelle royalties e commissioni sulle vendite degli NFT. I due co-fondatori di Hume sono Jay Stolar e David Beiner – quest’ultimo è anche il CEO.