La storica “Beeb” (come la chiamano confidenzialmente gli inglesi) sta testando il funzionamento di un software, MyBBCPlayer, che dovrebbe permettere al pubblico di scaricare dal suo sito Internet programmi radio e tv on-demand, ma anche musica digitale a pagamento. Il direttore generale della BBC Mark Thompson ne ha dato notizia nei giorni scorsi durante un suo intervento al festival della televisione di Edimburgo, spiegando che “chi è sintonizzato su Radio 1, per esempio, potrà cliccare un link per acquistare un brano trasmesso nel programma che sta ascoltando”. <br> In vista del servizio di downloading, la radiotelevisione pubblica ha iniziato a prendere contatti con i maggiori rivenditori specializzati di musica on-line, anche se per il momento non è stato rivelato il nome di nessun possibile partner. La BBC ha comunque intenzione di gestire sotto la propria insegna l’intera operazione: “Tutto ciò che sappiano del mondo on-line”, ha osservato ancora Thompson, “ci suggerisce che sono i grandi marchi – gli eBay, gli Amazon, i Microsoft – a farsi largo nel mercato, e la BBC è uno di questi” (secondo le indagini Nielsen/NetRatings, il suo sito Internet è il quinto più popolare in Gran Bretagna). Il progetto dell’emittente è di lanciare una versione sperimentale e ancora parziale del servizio in settembre, per poi farlo decollare a pieno regime nel 2006. A quel punto la piattaforma dovrebbe permettere di accedere senza limitazioni a canali streaming dal vivo, a programmi radio e tv su richiesta (pescati anche negli enormi archivi storici dell’emittente) e al negozio di musica digitale. <br> Va sottolineato che la Rai, almeno in questa occasione, ha preceduto la sua collega d’oltremanica: ormai da un anno e mezzo (marzo 2004, vedi News) è in funzione un sito Internet di sua proprietà, www.cd.rai.it, che vende musica in download.