Ci sono ormai pochissimi dubbi sul fatto che, benché ormai possa dirsi archiviato l’incubo del blocco delle attività live causato dalla pandemia, il mondo della musica dal vivo stia attraversando un periodo estremamente critico: i pericoli connessi al particolare scenario economico venutosi a creare a partire dall’inizio dell’anno, con la micidiale combinazione tra aumenti di costi e inflazione a minacciare la sostenibilità delle produzione di seconda e terza linea, sono stati affrontati dai Garbage in un post pubblicato sui canali social della formazione capitanata da Shirley Manson. “Il settore è sottoposto a uno stress enorme”, ha spiegato il gruppo nel proprio intervento, battezzato “The live music industry is broken”: “Gli artisti medi non possono non solo prosperare, ma nemmeno vivere alla luce delle condizioni attuali. Stiamo vedendo molti preziosi talenti venire fagocitati dall’ingiustizia economica che non paga i creator per il proprio lavoro. Gran parte dei musicisti che conoscete e amate molto probabilmente vive alla giornata, mentre le grandi aziende accumulano miliardi grazie al loro lavoro senza condividere i profitti. E’ una cosa che non sta in piedi: il perdurare di questa condizione porterebbe alla perdita di un'intera generazione di giovani artisti”. “Se fallisce il settore live, l'intera nave potrebbe andare a fondo”, concludono i Garbage, invitando il pubblico a sostenere la rappresentanza americana di artisti e lavoratori dello spettacolo Union of Musicians and Allied Workers: “Ci resterebbe solo il mainstream, senza alcuna prospettiva alternativa. Niente di rumoroso, pericoloso o strano. Con pochissimi a durare oltre la pubblicazione di un disco”.