Come già preconizzato da diversi operatori dell'industria della musica dal vivo, l'aumento di inflazione e dei costi energetici si sta riverberando sui prezzi dei biglietti per gli spettacoli musicali dal vivo. Il Glastonbury Festival, storica manifestazione britannica tornata ad aprire i cancelli nel corso della passata estate dopo due anni di sospensione a causa della pandemia da SarS-Cov-2, ha annunciato un aumento dei prezzi per gli ingressi alla prossima edizione, in programma a partire dal prossimo 21 giugno a Pilton, nel Somerset. I pass per il festival, che saranno disponibili in prevendita a partire dal prossimo 3 novembre, sono passati dalle 285 sterline della scorsa edizione alle 330 (325 di face value, più 5 euro di diritti di prevendita) per quella del 2023, per un aumento complessivo di poco meno del 20%. Ai mugugni del pubblico ha risposto Emily Eavis, figlia di Michael Eavis, storico patron del "Glasto". "Ci siamo impegnati molto per ridurre al minimo l'aumento del prezzo dei biglietti, ma stiamo affrontando enormi aumenti dei costi di gestione di questo grande show, mentre ci stiamo ancora riprendendo dall'enorme impatto finanziario di due anni senza festival a causa del Covid", ha spiegato la promoter: "In questi tempi incredibilmente difficili, vogliamo continuare a offrire il miglior spettacolo possibile, e fornire agli enti benefici che sosteniamo fondi oggi più importanti che mai. Come sempre, apprezziamo enormemente il vostro continuo supporto". Come già osservato in diverse occasioni nelle ultime settimane, il problema dell'aumento dei costi sta impattando maggiormente sulle realtà medie, soprattutto in occasione di grandi tour continentali. Nelle ultime ore gli Shinedown hanno annunciato la cancellazione del proprio tour europeo proprio a causa delle "condizioni economiche e logistiche da affrontare diventate troppo pesanti".