L’entusiasmo dei fan dei Blink-182 per l'annuncio del tour di reunion del 2023 non è durato molto a causa del prezzo dei biglietti, "decollato" già sul mercato primario come già successo per quello che ormai è stato consegnato agli annali come “caso Springsteen”. A detta di Ticketmaster il sistema di dynamic pricing dovrebbe impedire - o perlomeno arginare - il bagarinaggio online, ma molti acquirenti, dal momento che non sono riusciti ad acquistare i biglietti sulla piattaforma, si sono visti offrire ticket fino a 600 dollari per i posti ai box di alcune venue. La notizia ha riempito le bacheche dei social e Mark Hoppus ha provato ad acquistare i biglietti per capire cosa stesse accadendo. Con un post su Discord l'artista ha spiegato: "Sì, capisco che la vendita dei biglietti possa essere frustrante. Ho comprato io stesso i biglietti per due dei nostri spettacoli per capire cosa stesse accadendo. Mi hanno rubato i biglietti dal carrello e l'intera operazione è andata in crash. So che si tratta di dynamic pricing: non ne sono responsabile. E' una pratica pensata per scoraggiare i bagarini”. Un fan, non soddisfatto della spiegazione, ha risposto: "Il dynamic pricing sembra comunque un bagarinaggio. Sono stato fortunato perché sono riuscito a comprare due biglietti non molto costosi, ma i Blink avrebbero potuto fare molto di più per migliorare il processo di acquisto”. Per evitare questa situazione, alcuni artisti hanno deciso di agire diversamente come i Paramore, per esempio, che hanno informato i fan di fare ricorso al "Ticket Request Program" o il "Face Value Ticket Exchange" (scambio di biglietti al valore nominale) di Ticketmaster. La divisione biglietteria di Live Nation Live Nation, rispondendo alla richiesta di maggior chiarezza da parte del Congresso Usa dopo il caso del Boss, ha specificato che anche altre piattaforma di ticketing come AXS, SeatGeek e Paciolan hanno adottato il dynamic pricing. Il senatore dello Stato di New York James Skoufis, primo firmatario della legge di riforma in materia di ticketing varata all’inizio dello scorso luglio, in merito al dynamic pricing e alla risposta di Ticketmaster, ha dichiarato: "Ticketmaster e una venue stipulano un contratto con la compartecipazione delle entrate e altre clausole. Praticamente in tutti gli accordi c'è una clausola che obbliga la venue a servirsi in esclusiva di Ticketmaster per la biglietteria. Questo non è solo un monopolio de facto, è una protezione inequivocabile di quel monopolio”.