La congiuntura economica globale non si sta abbattendo solo sul mondo della musica dal vivo, penalizzando le realtà meno coperte dalle grandi produzioni internazionali: l’Eurovision Song Contest, il concorso canoro in programma a Liverpool tra i prossimi 9 e 13 maggio, ha visto tre paesi concorrenti ritirarsi dalla competizione a causa dei costi elevati necessari per sostenere iscrizione e trasferta dei concorrenti. Come ricostruito dalla BBC, gli organizzatori della manifestazione sarebbero stati costretti a un ritocco al rialzo delle quote di partecipazione in seguito all’espulsione della Russia ufficializzata alla fine dello scorso febbraio all’indomani dell’invasione dell’Ucraina - che poi, con la Kalush Orchestra, si sarebbe rivelata la nazione vincitrice dell’edizione 2022 del contest - da parte dell’esercito di Mosca. L’estromissione del paese ha comportato una revisione della ripartizione della copertura delle spese dell’evento, che - nonostante l’impegno da parte della European Broadcasting Union di “mantenere i costi di partecipazione il più contenuti possibile”, restano comunque “calcolate in base al numero di paesi in competizione” sulla base “delle dimensioni relative e della situazione finanziaria” della nazione candidata. La scorsa settimana a ufficializzare il proprio forfait, prima ancora della comunicazione ufficiale da parte dell’EBU dei concorrenti ammessi alla prossima edizione del contest, erano stati Montenegro e Macedonia del Nord, attraverso delle note diffuse dei rispettivi servizi pubblici radiotelevisivi nazionali. “Oltre ai costi significativi delle quote di iscrizione, nonché al costo della trasferta in Gran Bretagna, abbiamo anche dovuto affrontare una mancanza di interesse da parte degli sponsor”, ha precisato Radio Televizija Crne Gore, il servizio pubblico televisivo: “Di conseguenza, abbiamo deciso di indirizzare le risorse disponibili al finanziamento dei progetti nazionali in corso e già pianificati”. “L’aumento della quota di iscrizione per accedere alla partecipazione” e la crisi energetica che sta flagellando il paese è stata invece la ragione addotta da Makedonska Radio Televizija, il network pubblico di Skopje, per giustificare la propria mancata partecipazione. All’appello, tra l’altro, manca anche la Bulgaria. La rappresentanza di Sofia era attesa tra quelle - 37, in tutto - comunicate ufficialmente dagli organizzatori lo scorso 20 ottobre: nella lista comunicata da EBU, tuttavia, mancava una citazione relativa al paese che lo scorso anno prese parte al contest con la band Intelligent Music Project, che - così come la nord macedone Andrea Koevska e la montenegrina Vladana Vučinić - non riuscì a qualificarsi alle fasi finali della competizione.