La condotta che sta portando Kanye West a diventare il paria dell’industria musicale americana e internazionale non impatterà, almeno per il momento, sulla disponibilità del suo catalogo sul principale servizio di streaming digitale mondiale: sentito dalla Reuters a margine della presentazione dei risultati del terzo trimestre 2022, il ceo e fondatore di Spotify Daniel Ek ha fatto sapere di non avere in programma di stralciare dall’offerta i lavori del cantante, pur giudicando le sue recenti affermazioni - effettuate, tra le altre cose, anche durante un intervento a un podcast ospitato proprio da Spotify - “semplicemente orribili”. “Si tratta solo della sua musica, davvero”, ha spiegato Ek: “E la sua musica non viola la nostra policy. Spetta alla sua etichetta, semmai, decidere se intervenire o meno (chiedendoci di togliere i suoi album dal nostro catalogo)”. “La relazione della Def Jam con Ye in qualità di artista musicale, la partnership della sua G.O.O.D. Music con il nostro gruppo e il suo accordo per la produzione di merchandise con Bravado sono tutti terminati nel 2021”, ha chiarito Universal Music nelle ultime ore: “Non c'è spazio per l'antisemitismo nella nostra società. Siamo profondamente impegnati a combattere l'antisemitismo e ogni altra forma di pregiudizio”.