Continua la marcia trionfale nei bilanci di Live Nation: la multinazionale con sede a Los Angeles operante nel settore della produzione di eventi musicali dal vivo nel terzo trimestre del 2022 ha visto i propri ricavi salire a 6,15 miliardi di dollari, con una crescita su base annua del 63%. Gli show firmati dal colosso guidato da Michael Rapino, tra gli scorsi mesi di luglio e settembre, hanno richiamato complessivamente 44 milioni di fan davanti a oltre 11mila palchi allestiti in tutto il mondo: a beneficiare della performance è stata ovviamente Ticketmaster, la controllata di Live Nation che gestisce le operazioni al box office del gruppo, che ha registrato transazioni lorde per 7 miliardi e 300 milioni di dollari. Complessivamente nei primi nove mesi di quest'anno Live Nation ha venduto oltre 115 milioni di biglietti in tutto il mondo, dato che - se rapportato allo stesso periodo del 2021 - ha marcato un aumento nelle attività della società di 37 punti percentuali. “Il 2022 è stato un anno incredibile, che ci aspettiamo finisca alla grande”, ha commentato Rapino: “Lo slancio è forte, e ci sono i primi segnali che indicano una crescita continua nel 2023 in tutte le nostre attività. Le vendite dei biglietti per i concerti del prossimo anno stanno andando ancora meglio di quanto fossero andate nel 2022, con incrementi a doppia cifra su base annua - eccezion fatta per gli spettacoli rimandati. Riguardo le sponsorizzazioni, le attività sono aumentate del 30% rispetto a questo periodo dell'anno scorso, a dimostrazione della resilienza e del coinvolgimento a lungo termine che i marchi hanno per la nostra attività”. “Nel 2023 prevediamo che alimentaremo la crescita della nostra attività aggiungendo altre venue a quelle che già gestiamo, continuando ad aumentare le entrate accessorie per fan e promuovendo i nostri sforzi per fornire valore di mercato per lo spettacolo agli artisti", ha concluso Rapino: "E per quanto riguarda le attività di ticketing, prevediamo di trarre vantaggio da queste tendenze dei prezzi di mercato, continuando anche ad aggiungere nuovi clienti a livello globale alla nostra piattaforma di livello mondiale”. E’ proprio dalla biglietteria, tuttavia, che potrebbero arrivare dei problemi per Rapino. Contestualmente alla diffusione della trimestrale il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, per mezzo dei propri canali social ufficiali, ha promesso di avviare una seria indagine sulle pratiche di prezzatura e commercializzazione dei biglietti per spettacoli di musica dal vivo. “So che le spese spazzatura nascoste, come le commissioni sulla vendita dei biglietti dei concerti, sono un seccatura”, ha spiegato l’inquilino della Casa Bianca: “Sono ingiuste, ingannevoli e si accumulano le une alle altre. Per questo, la scorsa settimana, ho chiesto ai miei collaboratori di fare sparire queste tariffe per rimettervi un po’ di soldi in tasca”. Benché le parole di Biden non possano essere interpretate come un endorsement alla campagna di pressione Break Up Ticketmaster, che chiede fondamentalmente di mettere in discussione il merger del 2010 tra Live Nation e la società di ticketing, è inevitabile leggere tra le righe postate dal presidente USA una ferma determinazione nel fare chiarezza - per quanto riguarda i servizi del comparto live - sulle dinamiche di immissione sul mercato dei tagliandi: in questo senso è inevitabile pensare al dynamic pricing, pratica già adottata in diverse occasione da Live Nation attenzionata dal Congresso USA dopo il polverone sollevato dalle prevendite per la branca americana del tour 2023 di Bruce Springsteen. “Continueremo a sostenere la trasparenza delle tariffe nelle operazioni di ticketing per i nostri eventi”, ha chiarito Rapino al proposito: “Abbiamo sostenuto l’istanza sui prezzi all inclusive approvato dallo stato di New York all'inizio di quest'anno, che richiede che i prezzi e le commissioni al valore nominale siano mostrati in anticipo, e sosteniamo la proposta della Federal Trade Commission di imporre questa norma a livello nazionale. Operiamo al box office su oltre 30 mercati in tutto il mondo, e abbiamo osservato come l'adozione della prezzatura all inclusive abbia avuto successo nei paesi dove è stata imposta a tutti gli operatori. Questa soluzione può funzionare solo se adottata da tutti i mercati, in modo che i consumatori possano realmente confrontare i prezzi prima di acquistare i biglietti”.