Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha nominato la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi come consigliere per la musica: l’artista - classe 1990, nata a Lucca - collaborerà con lo staff del titolare del dicastero, oltre che con il Segretariato generale e la Direzione generale Spettacolo. Diplomata in pianoforte nel 2010 sotto la guida di Norberto Capelli presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci di Siena e in direzione d'orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Vittorio Parisi nel 2015, Venezi è stata inserita nel cast dell’edizione 2018 del Lucca Summer Festival del 2018 in occasione del 160° anniversario della nascita di Giacomo Puccini. Nel 2020 è stata coinvolta come giudice nella produzione dei programmi di Rai 1 legati al Festival di Sanremo AmaSanremo e Sanremo Giovani: l’anno successivo è stata invitata al Teatro Ariston come co-conduttrice della quarta serata del Festival della Canzone Italiana. La nomina di Venezi potrebbe far sfumare definitivamente quella - a capo di "un dipartimento ad hoc per la musica", e auspicata dal sottosegretario Vittorio Sgarbi - del già leader dei Bluvertigo Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi. “Morgan è un uomo di grande intelligenza, è un uomo libero, non si nasconde dietro la retorica degli slogan fascista/antifascista", aveva dichiarato Sgarbi - al quale sono stati affiancati, sempre nel ruolo di sottosegretari, anche Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi - a proposito del cantautore e polistrumentista monzese, che si era detto disposto ad accettare la nomina. “Sono pronto a mettere tutto il mio impegno per riunificare tanti temi che riguardano la musica, ma che al momento risultano sfilacciati e tenuti separati, ristabilendo una competenza e un ruolo istituzionali, anche per salvaguardare quel prodotto culturale che è la canzone, sia popolare o d'autore”, aveva fatto sapere Morgan all’agenzia ADNKronos: “Serve una riforma che comprenda tanti temi, compresi il Festival di Sanremo e i talent show. Parliamo di grandi interessi economici, che non sono mai stati tenuti insieme da uno sguardo che sia capace di salvaguardare la bellezza della musica, così come avviene per l'arte o per il paesaggio ambientale. Dobbiamo valorizzare questo potenziale, se lo facessimo saremmo il Paese più ricco del mondo”. “Questa sera vedrò il ministro (Sangiuliano) per dare un futuro a Morgan. Cercheremo di dargli quello che merita”, aveva dichiarato all’ANSA lo scorso mercoledì, 16 novembre, Sgarbi: “Voglio portare in Italia il modello giapponese del Trésor national vivant. Alcuni personaggi del nostro tempo sono opere d'arte viventi e non occorre aspettare che muoiano per dedicare loro una strada: io comincio da Morgan questa impresa nuova”.