La Direttrice d’Orchestra Beatrice Venezi ha concesso un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato degli interventi che intende promuovere a livello istituzionale in qualità di Consigliere per la Musica - al maschile: “preferirei essere chiamata “Consigliere per la musica” - del nuovo Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Per Venezi la priorità sarà lavorare sulle condizioni degli artisti: “(...) la pandemia ha assestato duri colpi al settore dello spettacolo e in particolare della musica, dunque prima di tutto io devo pensare alla tutela e alla valorizzazione degli artisti. (...) l’artista è pagato a prestazione, dunque le spese anticipate per le prove, per esempio, non sono coperte. Penso che sia da rivedere questo meccanismo, prendendo esempio da altri paesi, come la Francia, per dire, dove all’artista è riconosciuto uno status ben diverso e dunque le tutele sono maggiori” Anche il Fondo Unico per lo Spettacolo, secondo Venezi, potrebbe essere rivisto: “Nella visione che vorrei proporre, (quelli del FUS) non devono essere fondi che servono unicamente a ripagare i debiti degli enti, ma un supporto vero agli artisti. Gli scopi del Fus sono buoni, lo voglio sottolineare, ma c’è bisogno di maggiori controlli prima e dopo l’erogazione, a mio parere” Anche la stampa musicale (e non solo), a parere della Consigliere, andrebbe riformata: “Vedo che oggi chiunque sia dotato di uno smartphone si erge a critico. E certe “critiche”, chiamiamole così, possono esaltare o affossare la carriera di un artista. Ecco perché penso a un percorso di formazione specializzato e a un albo dei critici professionisti. Nella mia visione mi spingo oltre: non solo per la musica, ma per la critica tout court. Penso che ci sia bisogno di inquadrare meglio i ruoli” Infine, su Morgan, al quale Venezi avrebbe “scippato” l’incarico promesso al già leader dei Bluvertigo dal sottosegretario Vittorio Sgarbi, la Consigliere ha spiegato: “(...) gli ho ribadito che la sua visione sarà necessaria nel percorso che stiamo per intraprendere, perché non c’è solo la musica classica, che è il mio ambito di lavoro, ma c’è anche altro, in cui lui può essere prezioso”