Dyson, multinazionale attiva nel mercato degli elettrodomestici con quartier generale a Singapore, ha annunciato un piano di investimenti da 2,75 miliardi di sterline in cinque anni per dare impulso allo sviluppo di nuovi prodotti smart: il programma, che prevede l’assunzione di software e data scientist in organico, mira all’elaborazione di una pipeline di 10 - 15 anni di soluzioni intelligenti di nuova generazione, che integrino sensori, elettronica, sistemi di controllo e di livelli di codice software, con l’obiettivo di rendere i dispositivi “sempre più intelligenti quanto più a lungo si posseggono, con la capacità di auto-identificare i problemi, correggerli e risolverli, il tutto prima che l'utente si accorga che qualcosa non va”. "Software e data science non sono solo un espediente o una funzionalità inutile”, ha spiegato al proposito Jake Dyson, Chief Engineer di Dyson e figlio di James Dyson, fondatore della società: “Si tratta di perseguire uno scopo e semplificare la vita delle persone: noi ci occupiamo del prodotto senza che siate voi a dovervene preoccupare. Abbiamo investito nei nostri laboratori e campus nel Regno Unito, a Singapore, nelle Filippine e in Polonia per il nostro team di ingegneri in crescita che lavora su tecnologie intelligenti e sostenibili, con un orizzonte di 15 anni". "Dyson è nel pieno dell'attuazione del suo piano quinquennale di investimenti da 2,75 miliardi di sterline, in espansione nel Regno Unito, a Singapore, in Asia, in Europa e in America”, ha aggiunto il ceo della società Roland Krueger: “A novembre 2020 abbiamo annunciato un piano di investimenti in nuove tecnologie come lo stoccaggio di energia, la robotica, l'apprendimento automatico e l'e-commerce. Stiamo mantenendo la nostra promessa. Questi investimenti getteranno le basi per l'espansione delle nostre categorie di prodotti e per la creazione di nuovi settori di prodotti per Dyson. Il nostro ‘Drive to Digitalization’, con un focus sulle competenze software in tutta l'azienda, è un elemento centrale di questi investimenti e sarà determinante per scrivere un nuovo capitolo per la nostra azienda”. Negli ultimi dieci anni Dyson ha potenziato il team software e connettività, che ha raggiunto dimensioni più che decuplicate nel Regno Unito, a Singapore, in Malesia, nelle Filippine, in Cina e in Polonia. Questa espansione delle competenze riflette l'attenzione di Dyson nei confronti del miglioramento dell'intelligenza e del "cervello" dei propri dispositivi, che va oltre il software. I data scientist, gli ingegneri di robotica, di hardware elettronico e di apprendimento automatico al lavoro sul programma costituiscono una percentuale significativa e crescente del team di ingegneri dell'azienda, con il 45% degli ingegneri a inizio carriera di Dyson inseriti nei team software. Il software integrato, lo sviluppo di app e cloud e i livelli di software incorporati - algoritmi, apprendimento automatico, intelligenza artificiale - nei prodotti Dyson consentono di eseguire operazioni sofisticate che vanno oltre la meccanica, un'area fondamentale in cui l'azienda si è sviluppata negli ultimi 10 anni. Queste soluzioni sostengono Dyson Zone, tecnologia elaborata per monitorare e purificare l'aria nello spazio personale, anche in movimento (qui la scheda tecnica dettagliata): grazie alla connessione l'app MyDyson fornirà dati in tempo reale sulla qualità dell'aria e sull'inquinamento acustico, oltre a rapporti settimanali sulle tendenze dell'inquinamento, contribuendo a educare e responsabilizzare le persone a intraprendere azioni significative e a ridurre l'esposizione all'inquinamento. Parallelamente allo sviluppo dei prodotti, Dyson collabora con enti di ricerca e istituzioni accademiche con lo scopo di migliorare la comprensione della qualità dell'aria a livello globale. Nel 2019, gli ingegneri della società hanno sviluppato uno zaino connesso per la valutazione della qualità dell'aria nell’ambito del progetto Breathe London Wearables. 250 studenti hanno indossato lo zaino dotato di sensori di particelle e gas, GPS e batteria per monitorare l'esposizione all'inquinamento durante il tragitto da e per la scuola, per le strade di Londra. Il 31% dei bambini partecipanti ha cambiato il proprio tragitto verso la scuola per ridurre al minimo l'esposizione all'inquinamento. Gli zaini intelligenti sono attualmente utilizzati nei Paesi dell'Africa subsahariana, Ghana, Malawi, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Uganda e Zimbabwe, nell'ambito del progetto CAPPA, guidato dalla Queen Mary University di Londra, per analizzare le percentuali di bambini africani affetti da asma. Leggi anche: Dyson, la rivoluzione audio: stop al rumore, aria purificata