Gli immigrati asiatici possono diventare per la discografia inglese quello che gli ispano-americani sono oggi per l’industria musicale degli Usa: una forza trainante del mercato. Ne sono convinti i dirigenti di Napster, determinati a diventare la porta di accesso della comunità indiana, pakistana e asiatica residente nel Regno Unito al mondo musicale digitale. In questa prospettiva va letto il patto di collaborazione che il negozio di musica on-line ha stretto in questi giorni con l’emittente specializzata londinese Club Asia, che trasmette via etere in AM, in digitale attraverso Sky e su Internet. La radio si impegnerà a promuovere l’utilizzo di Napster tra i suoi ascoltatori, target medio tra i 15 e i 34 anni, mettendo in palio abbonamenti al servizio e lettori portatili digitali, e anche a stimolare l’industria discografica asiatica ad aprire rapporti di collaborazione con la Web company. <br> “Agiremo essenzialmente come un ponte tra l’industria del download digitale, di cui Napster fa parte, e gli artisti e le etichette asiatiche, che finora hanno vissuto come in una bolla” ha spiegato il direttore dei programmi di Club Asia, Sumerah Ahmad. “Vogliamo colmare il buco di comunicazione tra le due parti, e grazie a Napster daremo per la prima volta ai giovani asiatici la possibilità di scaricare legalmente da Internet la musica che proviene dai loro paesi d’origine”. Napster collabora già con case discografiche come la indiana Saregama ma Jeff Smith, direttore internazionale dei programmi, ha ammesso che nei rapporti con il mondo musicale asiatico c’è ancora molta strada da fare: “Per il momento le etichette asiatiche fanno affari d’oro con i Cd e dunque si chiedono perché dovrebbero passare ai servizi di musica digitale”. “Io rispondo che questo è il futuro, che il mercato dei Cd non scomparirà ma avrà un ruolo minore”, ha aggiunto il dirigente di Napster, che ai potenziali partner asiatici vuole ora offrire un canale radio on-line dedicato sul sito inglese della società.