Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è intervenuto riguardo la proposta di abrogazione del Bonus Cultura, avanzata da un emendamento alla manovra di bilancio presentato dai deputati Federico Mollicone (Fratelli d’Italia), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (Forza Italia) che nella giornata di ieri, venerdì 9 dicembre, ha provocato una forte reazione da parte della discografia italiana. “L’emendamento è del Parlamento, ma reputo si debba fare una riflessione sulla cosiddetta App18 che così com’è mostra criticità”, ha dichiarato il titolare del MiC all’agenzia Italpress: “E’ necessario ridefinirla e rinominarla, affinché questo strumento diventi realmente una modalità di consumi culturali per i giovani orientandoli alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica. Penso che vada introdotta una soglia ISEE che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati”. “Inoltre occorre mettere a punto un vero meccanismo anti-truffe, e bisogna riperimetrare gli ambiti di utilizzo a consumi davvero culturali, evitando aspetti grotteschi”, ha proseguito Sangiuliano: “Su tutto ciò intendo lavorare insieme agli operatori del mondo della cultura per migliorare il sistema. Auspico che nasca una vera Carta della Cultura per i giovani”. La proposta di abrogazione del Bonus Cultura è stata definita “uno schiaffo ai giovani già penalizzati dall’assenza di politiche per le nuove generazioni” e “un danno enorme per la cultura” dal ceo di FIMI Enzo Mazza. Per il presidente di PMI Mario Limongelli “l’Italia ha bisogno di investire sui giovani e nella Cultura, patrimonio fondamentale che ha un’importante ricaduta sia sul tessuto sociale che economico del nostro Paese, soprattutto in assenza di nuove politiche per il settore”, mentre il presidente di AFI Sergio Cerruti 18app rappresenta “uno strumento di istruzione di massa, che fa economia di settore da molti anni”.