Su alcuni quotidiani nazionali italiani è stata pubblicata nella mattina di oggi, mercoledì 14 dicembre, una pagina pubblicitaria a sostegno della campagna #salvatela18app, promossa da Associazione Italiana Editori, Associazione Librai Italiani, SILB (associazione che rappresenta i gestori di locali notturni e da ballo), Federazione Nazionale Cartolai, Confindustria Cultura Italia (che include anche AFI - Associazione Fonografici Italiani, FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana e PMI - Produttori Musicali Indipendenti), Associazione Italiana Biblioteche, SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori e CGIL: l’iniziativa è volta a sostenere il Bonus Cultura, che il governo presieduto da Giorgia Meloni ha fatto sapere di voler riformare nell’ambito della prossima manovra di bilancio. La proposta di rimodulazione del provvedimento, istituito nel 2016 dal governo allora presieduto da Matteo Renzi, ha acceso il dibattito presso gli addetti ai lavori, con i rappresentanti delle organizzazioni di discografici compatti nel chiedere di non apportare modifiche al bonus che non siano di rafforzamento. All’iniziativa congiunta delle principali associazioni dell’industria culturale italiana si è sommata - sempre nella mattina di oggi, e sempre sulle pagine dei principali quotidiani nazionali - quella di Federculture - Federazione Servizi Pubblici Cultura Turismo Sport e Tempo Libero: in una pagina intitolata “Ancora un anno difficile per la cultura. Un nuovo appello al Governo, al Ministro della Cultura, al Parlamento” i responsabili dell’ente, dopo aver osservato come - allo stato attuale - le richieste del settore non siano ancora state portate all’attenzione dell’esecutivo dal responsabile del dicastero di riferimento Gennaro Sangiuliano, scrivono: “E’ giunta la notizia della proposta di eliminare l’unico provvedimento che incentiva il consumo culturale presso i giovani (l’App 18) con la promessa di utilizzare queste risorse ‘risparmiate’ sempre in ambito culturale. Auspichiamo un ripensamento su questa misura, certi che l’interlocuzione sia possibile anche in tempi ravvicinati, laddove vi sia una chiara volontà. Chiediamo pertanto di soprassedere sui tagli e invitiamo il Governo e il Legislatore a predisporre, fin dalla Legge di Bilancio ora in approvazione, risorse e strumenti per l’incentivazione della cultura in Italia, rimandando, se necessario, il dettaglio al confronto con il sistema associativo della cultura.