Dopo la Camera, anche il Senato - nella mattinata di oggi, giovedì 29 dicembre - ha dato il via libera alla Manovra di Bilancio 2023, che - tra gli altri provvedimenti - include anche la cancellazione del Bonus Cultura istituito a partire dal 2015 a favore di Carta Cultura Giovani e Carta Merito, due sostegni da 500 euro l’uno (e cumulabili, in caso di sovrapposizione dei requisiti) che saranno erogati rispettivamente ai neomaggiorenni il cui nucleo familiare non superi la soglia dei 35mila euro e agli studenti di scuola superiore che superino l’esame di maturità con il massimo dei voti. Con il testo diventato legge resta valido quanto già emerso in un primo momento, cioè l’abbandono di 18App a partire dal 2024: il nati nel 2004 potranno beneficiare del Bonus nel corso del 2023, grazie a una dotazione finanziaria - già prevista - pari a 230 milioni di euro. Il nuovo sistema di sostegni a due carte sarà erogato agli aventi diritti (i nati nel 2005) a partire dal 2024, con una dotazione che, stando alle previsioni, dovrebbe calare a 190 milioni di euro. Contestualmente, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha istituito un sistema di controlli e disposizioni per evitare gli utilizzi impropri del sostegno: gli esercenti sorpresi a incassare fraudolentemente il bonus previsto dalle due carte potranno essere sanzionati da un minimo di mille euro fino a 50 volte la somma utilizzata indebitamente. Per evitare che il governo rimodulasse in sostegno in chiave non universale si era schierato l'intera filiera dell'industria creativa italiana, dalle principali associazioni di discografici alle collecting SIAE e NUOVOIMAIE, oltre che alla rappresentanza del settore degli spettacoli dal vivo e l'intero comparto dell'audiovisivo.