L’AI è a lavoro sulla funzione “text-to-playlist”, ovvero la capacità di creare playlist basandosi su "suggerimenti dell'intelligenza artificiale, immagini, video e la musica più ascoltata". Esattamente ciò che garantisce il prototipo rilasciato come applicazione per iOS “PlaylistAI - Playlist Maker": inserendo una richiesta come 'Musica pop dei primi anni 2000' o 'Giochi da tavolo in un giorno di pioggia', l'intelligenza artificiale creerà il mix perfetto per Spotify e Apple Music – lo scorso febbraio la società di Cupertino ha acquistato AI Music, start-up britannica specializzata nella composizione di brani completamente automatizzata. Questa nuova funzione è disponibile per gli abbonati al costo di 2,99 sterline al mese per la modalità "Pro" e consiste nella creazione illimitata di playlist, icone e temi personalizzati e la possibilità di rimuovere i watermark dalle immagini di copertina. Per creare la playlist perfetta l’intelligenza artificiale dovrà avere accesso, in qualche modo, alle preferenze e quindi alla nostra privacy: su questo aspetto, nel dettaglio sull’emotional analysis - sistema che studia determinati comportamenti, movimenti facciali, l’andatura, i battiti cardiaci per capire cosa stanno provando, cosa sentono, le persone prese in esame – si è interrogato l’Information Commissioner's Office (ICO), organo di controllo per la protezione dei dati nel Regno Unito. L’ente ha lanciato un monito alle aziende che intendono usufruire dell’intelligenza artificiale sottolineando che “allo stato attuale non hanno ancora assistito allo sviluppo di una tecnologia AI emozionale in grado di soddisfare i requisiti di protezione dei dati”.