Il servizio di streaming Spotify ha pubblicato i risultati relativi al quarto trimestre del 2022 in cui ha raggiunto 33 milioni di utenti attivi mensili. Sommando quest’ultimo dato ai precedenti, il DSP ha di fatto chiuso l’anno con un totale di 489 milioni di utenti attivi mensili, una crescita del 20% su base annua e di 10 milioni in più rispetto a quanto previsto. 205 milioni di questi ascoltatori hanno sottoscritto un abbonamento a pagamento, il che significa 10 milioni di nuovi utenti nel quarto trimestre (tre milioni in più rispetto alle previsioni) e una crescita del 14% su base annua: poco meno del 42% degli ascoltatori sono abbonati. I ricavi da abbonamento sono cresciuti del 18% su base annua, raggiungendo i 2,72 miliardi di euro nel quarto trimestre del 2022, con un aumento trimestre su trimestre del 2%; diversamente, quelli pubblicitari hanno avuto un incremento del 14% su base annua (e del 17% su base trimestrale), registrando 449 milioni di euro con ricavi complessivi per il quarto trimestre pari a 3,17 miliardi di euro, il 18% in più su base annua e del 4% su base trimestrale. I profitti, invece, sono stati tutt’altro che positivi: Spotify ha registrato una perdita operativa di 231 milioni di euro per il trimestre, a fronte dei 7 milioni di euro nel quarto trimestre del 2021. La società ha mostrato come la distribuzione geografica degli ascoltatori sia cambiata negli ultimi cinque anni: gli utenti dall'Europa sono scesi dal 36% al 30% dal 2018, mentre quelli provenienti dal Nord America sono passati dal 30% al 21%. Anche l'America Latina, che l'industria musicale considera una regione emergente/ad alto potenziale, ha visto la sua quota di ascoltatori Spotify scendere leggermente dal 22% del 2018 all'attuale 21% - anche se ovviamente tutti questi territori hanno visto crescere il numero di ascoltatori. Non è lo stesso caso per gli abbonati: la quota europea è scesa leggermente dal 40% al 39% dal 2018, quella del Nord America dal 30% al 28% e quella dell'America Latina è cresciuta dal 20% al 21%. Il resto del mondo rappresenta ora il 12% dei clienti a pagamento di Spotify, rispetto al 10% di cinque anni fa. Le entrate di Spotify derivanti dalla pubblicità sulla musica sono invece cresciute "a una sola cifra" rispetto all'anno precedente, con un incremento intorno al 30% per le entrate pubblicitarie sui podcast, mentre Spotify Wrapped, che mostra ad artisti e ascoltatori le loro statistiche dell'anno, è stato visitato da 156 milioni di utenti attivi mensili. Si tratta di un numero elevato di persone, con un aumento del 30% rispetto all'anno precedente, ma meno di un terzo di tutti gli utenti di Spotify. Per quanto riguarda il 2023, la piattaforma di streaming svedese prevede di chiudere il primo trimestre del 2023 con 500 milioni di utenti attivi mensili, di cui circa 207 milioni saranno abbonati premium e un fatturato trimestrale di 3,1 miliardi di euro e una perdita operativa di 194 milioni di euro. Tutto questo arriva pochi giorni dopo che Spotify ha annunciato l'intenzione di licenziare circa 600 dipendenti; l'amministratore delegato Daniel Ek ha spiegato che si tratta di scelta dettata dalla necessità di "operare con efficienza" nell'attuale difficile contesto economico.