Si è tenuto lo scorso 8 febbraio presso CasaSIAE, il presidio della Società Italiana degli Autori ed Editori alla settantatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana, il talk "Rap Empire. Dal digitale alle radio, il rap conquista tutti", approfondimento sull'evoluzione della scena rap italiana, passata in nemmeno trent'anni da ambito di nicchia a realtà di primissimo piano dal punto di vista discografico e commerciale. All'incontro, la cui registrazione audio / video integrale è disponibile qui sotto, sono intervenuti Nicola Migliardi, Chief Operations Officer Music SIAE (al centro), e Paola Zukar, fondatrice di Big Picture Management (a destra). Che il rap sia il nuovo pop è un dato di fatto: a dirlo sono i numeri e le classifiche, queste ultime - oggi - influenzate per oltre l'80% dai numeri registrati sulle piattaforme di streaming. Il fenomeno, tuttavia, non riguarda solo le realtà digitali, frequentate per la maggior parte dalle fasce di pubblico più giovani: anche presso i broadcaster tradizionali le realtà urban stanno conquistando sempre più spazio, soprattutto nell'ultimo anno, che ha visto il genere crescere di circa il 100% negli ultimi dodici mesi. E' un boom, questo, che viene da lontano: da quando, negli anni Novanta, il rap era un genere di nicchia, chiuso alle realtà esterne e orientato a una certa intransigenza, molto è cambiato. Innanzitutto presso la comunità artistica: i producer nati sulla scena hip hop oggi non solo hanno portato le loro produzioni alla popolarità presso la platea generalista, ma si sono affermati professionalmente in modo trasversale, lavorando tanto con i big del panorama rap quanto con i nomi più grandi e istituzionali del pop. Un'ascesa irresistibile che pone, tuttavia, degli interrogativi: la scalata al mainstream del rap italiano ha già raggiunto il suo culmine o c'è ancora margine di crescita? Molto dipenderà da come saranno affrontate le nuove sfide che i mercati presenteranno agli artisti di casa nostra, soprattutto su scala globale.