Con una nota diffusa oggi, giovedì 23 febbraio, dal Ministero della Cultura, è stata ufficializzata la nomina di Giulio Rapetti Mogol a “consigliere per la cultura popolare”: l’incarico, assegnato direttamente da titolare del dicastero Gennaro Sangiuliano, è - specifica il comunicato - “a titolo gratuito e non dà titolo a compensi”. “E’ un onore avere in squadra un personaggio del valore e del rilievo artistico di Giulio Mogol”, ha commentato Sangiuliano: “Sono sicuro che ci darà un contributo importante in termini di idee e progetti”. A oggi, quindi, il Ministero della Cultura può contare - oltre al ministro stesso - una squadra composta da tre sottosegretari (Lucia Borgonzoni, riconfermata nel ruolo che occupava già nel precedente esecutivo in seno allo staff di Dario Franceschini), Vittorio Sgarbi e Gianmarco Mazzi, intervenuto in occasione dello scorso Festival di Sanremo agli Stati Generali della Musica Italiana, ai quali si aggiunge Beatrice Venezi, nominata dallo stesso Sangiuliano lo scorso mese di novembre “Consigliere per la Musica”, ruolo al quale ambiva anche il già leader dei Bluvertigo Morgan, sostenuto da Sgarbi. A conti fatti, quindi, interlocutori naturali del ministero con l’industria musicale dovrebbero essere Mazzi, che - in virtù del suo passato in discografia e nel live - ha fatto appello al settore perché si instauri uno scambio proficuo e fitto tra ministero e realtà produttive, Venezi, che - al momento - parrebbe più orientata a seguire le realtà coperte dal Fondo Unico per lo Spettacolo, e lo stesso neo-nominato Mogol, che rimane - oltre che "consigliere per la Cultura Popolare" - anche presidente onorario della Società Italiana degli Autori ed Editori, dopo l'elezione - lo scorso mese di settembre - di Salvatore Nastasi a Presidente del Consiglio di Gestione (e successore dello stesso Rapetti).