Il 2022 si riconferma un’ottima annata per le grandi società di live promoting: dopo l’ottima prestazione fatta registrare da CTS Eventim, il primo player europeo sul mercato della musica dal vivo, l’eccezionale stato di salute del settore è ribadito dai risultati comunicati da Live Nation, la multinazionale americana guidata da Michael Rapino, che in questi giorni ha comunicato il proprio resoconto finanziario relativo agli scorsi dodici mesi. Nel 2022 la società con quartier generale a Los Angeles ha visto il proprio fatturato crescere del 45% rispetto al 2019, ultimo anno prima del biennio interessato dalla pandemia da SarS-Cov-2, attestandosi a quota 16,7 miliardi di dollari: a trainare la prestazione è stata la divisione dedicata all’organizzazione di eventi dal vivo, cresciuta del 66% rispetto al 2021, annata che comunque aveva registrato una forte ripresa rispetto al 2020, grazie a oltre 43mila spettacoli capaci di richiamare, a livello globale, oltre 121 milioni di spettatori, che al botteghino hanno speso in media circo il 20% in più su base annua accumulando transazioni per una cifra lorda pari a 28 miliardi di dollari. Così come nel caso di CTS Eventim, restano molto positive le proiezioni per il 2023: per i concerti programmati a partire dallo scorso primo gennaio Live Nation ha già incassato oltre 50 milioni di dollari, con una crescita del 20% su base annua, per una cifra lorda al botteghino - quindi comprensiva delle commissioni applicate dalla controllata TicketMaster - pari a 9,8 miliardi di dollari, in crescita su base annua del 33%. “Abbiamo investito 9,6 miliardi di dollari per l’allestimento dei concerti nel 2022, lavorando tanto con le più grandi superstar quanto con artisti emergenti e intermedi”, ha fatto sapere Rapino in una nota a commento del report finanziario: “E’ un dato in aumento del 45% rispetto al 2019, e rafforza ulteriormente il nostro ruolo come fornitore del principale contributo al reddito degli artisti. In questo contesto, abbiamo aiutato a trasferire 700 milioni di dollari alla comunità artistica con prezzi dei biglietti più convenienti, anche se il prezzo di ingresso medio è rimasto al di sotto dei 35 dollari negli Stati Uniti. In genere, il 90% delle vendite di biglietti per gli spettacoli di Live Nation va agli artisti: è qualcosa di particolarmente importante, facendo gli artisti stessi sempre più affidamento sui tour in virtù delle entrate sensibilmente inferiori generate dalle altre linee di ricavo”. Riguardo al futuro prossimo, Rapino prosegue a professarsi ottimista, grazie a “una domanda dei consumatori molto forte a livello globale, senza alcun segno di rallentamento”: “Le nostre entrate alla fine del 2022 erano di 2,7 miliardi di dollari, in aumento del 125% rispetto al 2019 e del 18% rispetto al 2021, grazie alla grande quantità di spettacoli riprogrammati [a causa del Covid]” - ha concluso l’ad - “Poco più tardi, a metà febbraio, le vendite di biglietti per i nostri spettacoli nel 2023 hanno superato i 50 milioni di fan, con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno e una crescita a livello internazionale del 25%. Il nostro valore di transazione lordo globale al netto delle commissioni di emissione dei biglietti è aumentato del 33% su base annua a $ 9,8 miliardi di dollario. Infine, oltre il 70% delle nostre attività di sponsorizzazione pianificate per il 2023 è confermata, ancora una volta in crescita a doppia cifra su base annua”.