Anghami, la piattaforma di streaming con quartier generale ad Abu Dhabi quotata a Wall Street, ha pubblicato i risultati preliminari relativi al 2022, anno in cui ha raggiunto 1,52 milioni di abbonati, mostrando un aumento del 21% rispetto al 2021, per un totale di 101 milioni di utenti registrati. Incremento registrato anche nella sezione dei brani musicali in streaming pari al 20%, percentuale il cui la musica araba rappresenta il 60% degli stream totali della piattaforma. Stando a questi dati, la società ha generato un fatturato totale di 48,1 milioni di dollari, con un aumento del 35,6% rispetto all'anno precedente; una crescita è avvenuta "nonostante l'impatto sfavorevole dei tassi”. Il DSP ha specificato che “la redditività della seconda metà del 2022 ha portato a un significativo miglioramento del margine lordo in tutti i segmenti di attività", come previsto dopo l’annuncio della riduzione dell’organico del 22% per rientrare nei costi e “migliorare la performance di bilancio”, come ha spiegato lo stesso CEO e co-fondatore di Anghami Eddy Maroun. Nel documento preliminare Anghami ha comunicato di aver stretto 47 partnership per "facilitare l'acquisizione di clienti e il pagamento degli abbonamenti" e con alcuni dei big player dell’industria musicale come le major Universal Music Group, Sony Music Entertainment, Warner Music Group e l’indie Merlin. Adesso è il momento di pensare al 2023: Elie Habib, presidente e cofondatore di Anghami, ha dichiarato che l'azienda ha in programma "il lancio di nuovi servizi che beneficerenno sia della nostra conoscenza delle preferenze degli utenti sia delle nostre profonde capacità nel settore tecnologico". Inoltre, i dsp emiratino ha affermato che “incrementerà costantemente la propria libreria di contenuti attraverso la concessione di licenze e la produzione di contenuti nuovi e originali".