Grokster ammaina la bandiera “pirata” e si converte al file sharing legale? Così sostengono le voci raccolte dal quotidiano economico Wall Street Journal: la società americana distributrice di uno dei software più utilizzati per lo scambio on-line di film e canzoni, tuttora impegnata a difendersi in tribunale contro l’industria musicale che la accusa di incoraggiare il downloading illegale (vedi News), potrebbe essere acquistata da Mashboxx, impresa di recente costituzione che intende invece promuovere un servizio di peer-to-peer musicale in collaborazione con le etichette discografiche (vedi News). Uomo chiave dell’operazione sarebbe Wayne Rosso, attuale titolare di Mashboxx ed ex presidente di Grokster: poiché quest’ultima risulta ampiamente svalutata dalle recenti vicende giudiziarie (ma comunque interessante per l’accesso che offre ad un vasto bacino di utenza) la sua acquisizione non dovrebbe comportare un immediato esborso di denaro ai proprietari ma piuttosto la garanzia di una futura compartecipazione agli utili. <br> Resta però un ostacolo rilevante: molti osservatori sostengono che l’accordo non è fattibile finché le case discografiche non ritirano o risolvono in sede extragiudiziale la causa pendente con Grokster (a cui in giugno ha dato il via libera la Corte Suprema americana: vedi News). Come Rockol ha già avuto modo di scrivere (vedi News), Mashboxx ha già firmato accordi di collaborazione con la nuova società di Shawn Fanning Snocap e con la major Sony BMG per la distribuzione in file sharing di file musicali protetti e rigorosamente controllati dai titolari dei diritti.