La British Phonographic Industry (BPI), l'associazione che rappresenta le case discografiche nel Regno Unito, sulla base dei dati della Official Charts Company, ha diffuso i dati relativi ai brani più ascoltati nel Regno Unito nel 2022. Dal report si evince che il 72% dei 100 brani più ascoltati nel 2022 è stato pubblicato negli anni 2020 e solo una canzone della Top 20 dell’anno scorso (il classico anni '80 di Kate Bush “Running Up That Hill”). Questo dato va a smentire la percezione che il consumo di streaming sia costituito in gran parte da brani più datati e di artisti storici, ma oltre il 60% degli stream dello scorso anno sono di brani pubblicati negli ultimi dieci anni. L'analisi approfondita della composizione del mercato dello streaming nel Regno Unito è documentata, insieme a molte altre tendenze e statistiche, in All About The Music 2023 - la 44a edizione dell’Yearbook di BPI, in uscita in questi giorni. La ricerca include una ripartizione decennale degli stream generati dai 15.000 brani più venduti nel 2022: sebbene i classici di Kate Bush e la musica di artisti storici come i Fleetwood Mac e i Queen stiano conquistando un nuovo pubblico grazie allo streaming, l'analisi mostra che la maggior parte della musica ascoltata in streaming lo scorso anno è stata pubblicata dopo il millennio. Infatti, quasi un terzo (32,2%) degli streaming generati dai 15.000 brani più ascoltati dell'anno riguardava musica del decennio in corso, un altro terzo (34,2%) musica degli anni 2010 e il 12,7% musica degli anni 2000. Ciò significa che la musica pubblicata dal 2000 in poi ha costituito quasi l'80% (79,1%) degli stream accumulati dai 15.000 brani più ascoltati dell'anno. La quota di brani degli anni 2010 comprende “Location” di Dave con Burna Boy, “Shape Of You” di Ed Sheeran, “Shotgun” di George Ezra, “Watermelon Sugar” di Harry Styles e “Someone You Loved” di Lewis Capaldi, tutti presenti tra i 100 brani più ascoltati dell'anno. La popolarità di queste canzoni ha messo in evidenza uno dei vantaggi principali della dinamica dello streaming per gli artisti: una nuova uscita di successo può generare una domanda continua a lungo termine attraverso riproduzioni ripetute e un pubblico che cresce inesorabilmente nel tempo e continuerà a generare nuove entrate per gli artisti, a differenza di quanto accade con la vendita di un download o di un prodotto fisico, dove i ricavi vengono generati una sola volta, al momento dell'acquisto. La musica degli anni '90 ha rappresentato il 6,6% degli stream dei 15.000 brani più ascoltati dell'anno, superando di poco gli anni '80 (6,4%), mentre il 4,8% degli stream apparteneva agli anni '70, il 2,6% agli anni '60 e lo 0,5% agli anni '50 o precedenti. In totale, la musica pubblicata prima del millennio ha rappresentato solo un quinto (20,9%) degli stream, con un chiaro schema di riduzione della quota di mercato per ogni decennio precedente. La musica degli ultimi due anni ha fornito più di un quarto (25,4%) degli stream generati dai 15.000 brani più ascoltati dell'anno, la musica degli ultimi cinque anni ha costituito il 43,5% degli stream e quella degli ultimi dieci anni il 60,2% degli stream. Sophie Jones, Chief Strategy Officer e Interim Chief Executive della BPI, ha dichiarato: "Come ha evidenziato l'entusiasmante ritorno in classifica di Kate Bush lo scorso anno, i consumatori possono ora accedere all'intera storia della musica registrata attraverso i servizi di streaming. Tuttavia, se da un lato questo alimenta la curiosità per la musica del passato, dall'altro, contrariamente ad alcune percezioni, sono ancora le nuove uscite a costituire la stragrande maggioranza dei brani che ascoltiamo. Questo crea uno spazio per i nuovi talenti che possono emergere e, con il supporto delle loro etichette discografiche, entrare in contatto con i fan in un panorama ipercompetitivo come quello dello streaming. È anche chiaro che il modo consolidato di segmentare la musica in "frontline" e "catalogo" può aver funzionato per i CD, ma è sempre meno rilevante per l'era dello streaming. Se una volta i brani raggiungevano rapidamente il loro picco commerciale, il ritmo del mercato dello streaming fa sì che ora ci vogliano mesi o addirittura anni per raggiungere il successo: ‘Go’ di Cat Burns ha raggiunto il n. 2 l'anno scorso quasi due anni dopo l'uscita, eppure sarebbe considerato "di catalogo" secondo le definizioni attuali. Come industria, dobbiamo rivedere il modo in cui definiamo il catalogo per migliorare la comprensione e riflettere meglio il funzionamento del mercato odierno". Una tendenza evidenziata dall'analisi è la durata del tempo che un brano può impiegare per raggiungere il suo picco commerciale dopo l'uscita: ne è un esempio la candidata ai BRITs Rising 2023 ed ex studentessa della BRIT School Cat Burns, il cui singolo di debutto “Go” è stato pubblicato per la prima volta nel luglio 2020, ma ha raggiunto il picco di vendite al n. 2 della Official Singles Chart solo nel giugno 2022, quasi due anni dopo. I brani con più di un anno di vita sono attualmente definiti come "catalogo" dalla Official Charts Company. “Go” è stato il terzo brano più ascoltato nel Regno Unito lo scorso anno, dopo “As It Was” di Harry Styles e “Bad Habits” di Ed Sheeran. “Under The Influence” di Chris Brown è un altro esempio di successo a lento sviluppo che ha raggiunto il suo apice solo l'anno scorso. Pubblicato originariamente nel 2019 come brano del nono album in studio del cantante R&B, “Indigo”, il brano è diventato un successo globale tre anni dopo essere diventato virale, raggiungendo anche la posizione n. 7 della Official Singles Chart del Regno Unito. Oltre a “Running Up That Hill”, che ha raggiunto il n. 1 nel Regno Unito nel giugno dello scorso anno 37 anni dopo la sua pubblicazione originale, anche altri brani hanno goduto di notevoli revival nel 2022. Rispecchiando il successo di sync2 del brano di Kate Bush, “Everybody Wants To Rule The World” dei Tears For Fears si è piazzato tra i primi 100 dell'anno dopo essere stato inserito anche nella quarta stagione della serie Netflix Stranger Things. “Another Love” di Tom Odell, vecchia di dieci anni, è tornata nella Top 20 settimanale della Official Singles Chart e “505” degli Arctic Monkeys - originariamente un brano del loro secondo album “Favourite Worst Nightmare” del 2007 - è diventato il singolo più ascoltato in streaming del gruppo dopo essere diventato virale. Nonostante il revival dei successi degli anni '80 di Kate Bush e dei Tears For Fears, nel complesso solo otto brani pubblicati prima del 2000 si sono piazzati tra i 100 più ascoltati del 2022, tre di questi erano classici natalizi, di Brenda Lee, Mariah Carey e Wham!