Intervenuto la scorsa settimana a un panel alla Global Conference del Milken Institute a Los Angeles Snoop Dogg ha invitato i suoi colleghi artisti a seguire le orme degli sceneggiatori di Hollywood e scioperare contro i modelli retributivi delle piattaforme di streaming musicale. “I musicisti devono capirlo, così come l’hanno capito gli sceneggiatori”, ha chiarito Dogg: “Loro sono in sciopero per essere pagati dalle piattaforme di streaming, perché quando un film va su un servizio non funziona come quando c’è un botteghino. Quindi non capisco come cazzo ti paghino quegli stronzi. C’è qualcuno che possa spiegarmi perché se fai un miliardo di stream non guadagni un miliardo di dollari? E’ questo il grande problema di tanti artisti come me che in digitale fanno numeri importanti: i conti, sostanzialmente, non tornano. Dove cazzo sono finiti i soldi?”. La Writers Guild of America, sigla che rappresenta gli sceneggiatori di cinema e TV, è in sciopero dello scorso 2 maggio dopo il fallimento della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. Oltre all’aumento della percentuale di maestranze impiegato al minimo sindacale - dal 33 a 49% negli ultimi dieci anni - la società di categoria si sta battendo per l’aumento degli anticipi, non essendo la diffusione di film e serie rendicontati dalle piattaforme di streaming VOD: di conseguenza, le retribuzioni agli sceneggiatori sono elaborati come forfait compreso negli accordi di licenza e non in proporzione al successo effettivo dell’opera, come invece avviene per le pellicole distribuite nelle sale.