La piattaforma svedese oggi è, praticamente, parte del nostro arredamento e per molti di noi un'abitudine di fruizione e di consumo della musica consolidata, forse irrinunciabile. Ma come ha preso forma Spotify? In quale contesto storico ed economico ha gettato le basi per diventare la piattaforma di streaming musicale per antonomasia? Cosa ha ispirato i suoi due creatori a fondarla, e qual era la loro competenza musicale? Risalire alle sue origini e provare a mettere a nudo il suo DNA, o almeno una parte di esso, aiuta a capire meglio il senso dell'algoritmo che personalizza le nostre playlist senza che gli chiediamo di crearcele. E la sua traiettoria e la sua crescita - dagli esordi in versione beta con accesso solo con invito, passando per lo sbarco negli Stati Uniti e la quotazione in borsa, fino alle recenti lotte contro i fake streams e al contradditorio con Lucian Grainge e Robert Kyncl - costituiscono, di fatto, una sorta di compendio sull'evoluzione dell'industria musicale dell'ultimo quindicennio e fotografano il retroterra delle relazioni che ne contraddistinguono la filiera attuale. Di questo si parla nell'undicesima di dodici puntate della prima stagione di “Rockol MusicBiz – il Podcast”, che è disponibile sulle piattaforme di streaming raggiungibili attraverso il link qui sotto. https://www.rockol.it/podcast