Quando nell’estate del 2022 DSP ed editori annunciarono il raggiungimento di un accordo su una nuova tariffa di base per i diritti meccanici dello streaming negli Stati Uniti, si apriva un processo di esame e ratifica dell’accordo da parte del Copyright Royalty Board (CRB). La scorsa settimana questo processo è arrivato a conclusione ed il Copyright Royalty Board ha emesso la sua risoluzione nell’ambito della controversia relativa all’accordo Phonorecords III, che come noto aveva generato rinvii ed appelli. Il CRB ha dunque confermato l'aumento del tasso del 15,1%, quello deciso nel 2018. Ora si apre una finestra di 15 giorni per le richieste di riesame. Successivamente, l'Ufficio del Copyright degli Stati Uniti dovrà svolgere una revisione legale per individuare eventuali errori, avendo fino a 60 giorni per completarla. Dopo questi passaggi, verrà pubblicata una determinazione, avviando un periodo di massimo 6 mesi entro i quali i DSP potranno apportare aggiustamenti retroattivi, il che comporta che i pagamenti arretrati verranno effettuati all'inizio dell'anno prossimo. La determinazione finale del CRB che ha approvato i nuovi tassi, con buona soddisfazione dei principali contendenti (DiMA che rappresenta i DSP e la NMPA, associazione degli editori musicali), rappresenta ovviamente un ottimo viatico per il processo relativo al successivo accordo "Phonorecords IV", con una nuova tariffa di base del 15,35% che verrà introdotta gradualmente nel quinquennio 2023-2027. In questo articolo dello scorso gennaio avevamo dettagliato iter e tariffe degli accordi Phonorecords III e IV, che saranno progressivamente applicate nei due quinquenni. Il presidente e CEO della National Music Publishers' Association (NMPA), David Israelite, afferma: "Siamo lieti che il tribunale abbia finalmente confermato il risultato di Phono III, una decisione che risale al 2018. Questa decisione preliminare di riesame conferma l'aumento del 15,1% del tasso per il quale abbiamo combattuto. Tuttavia, la lunga attesa per questa decisione dimostra che il sistema del Copyright Royalty Board è gravemente difettoso. Ora gli autori hanno una certezza riguardo alle loro royalties e ci assicureremo che ricevano le centinaia di milioni di dollari che le società di streaming digitale devono loro durante questo periodo di adeguamento".