Un nuovo servizio di live streaming chiamato Kick- fondato da Ed Craven e Bijan Tehrani, gli stessi che hanno lanciato il casinò di criptovalute Stake.com - ha attirato l’attenzione degli utenti che utilizzano le piattaforme grazie alla proposta di ripartizione dei ricavi che consente ai creator di tenere il 95% dei proventi degli abbonamenti- un accordo più generoso rispetto, per esempio, al 50% che ricevono dal sito Twitch. Secondo quanto evidenziato nel nuovo rapporto pubblicato da StreamElements e dal suo partner analitico Streams Charts, in aprile le ore trascorse su Kick sono salite a 51,8 milioni, rispetto ai 12,8 milioni di gennaio, merito anche del rilascio di un'applicazione mobile alla fine di marzo, che ha dato un notevole impulso al tempo di visione. Al momento, però, questi numeri sono nettamente inferiori rispetto a quelli generati da Twitch che ad aprile ha totalizzato 1,67 miliardi di ore. Inoltre, il servizio di streaming video controllato da Amazon lanciato nel 2011, ha annunciato che nel 2022 gli streamer hanno guadagnato oltre 1 miliardo di dollari sulla piattaforma grazie al numero di abbonamenti ai canali e ricavi pubblicitari condivisi. Kick sembra seguire una strategia perseguita da altri servizi di streaming, come Spotify, che hanno voluto espandere rapidamente il proprio pubblico coinvolgendo alcuni grandi streamer che hanno guadagnato dalla loro notorietà, tra cui Adin Ross, che Twitch ha bannato diverse volte. Gil Hirsch, CEO e co-fondatore di StreamElements, ha spiegato: “Affinché un nuovo servizio come Kick abbia successo a lungo termine, è necessario che costruisca un pubblico per la classe media degli streamer e non solo per le star, che offre strumenti e sponsorizzazioni per i creator di livestreaming. Ciò significa più coinvolgimento, monetizzazione e funzioni di moderazione". Al momennto, non è chiaro, però, se Kick abbia raccolto finanziamenti di rischio, né quanti dipendenti abbia o altri aspetti della sua proprietà.