Dopo essere recentemente finita sotto i riflettori quando parecchie delle canzoni create sulla sua piattaforma sono state rimosse da Spotify a causa di sospetti di fake streaming, Boomy ha annunciato di avere intrapreso misure per dimostrare quello che ha descritto in un post sul proprio blog ufficiale come "il nostro impegno per la salute del settore". In particolare le misure includono limiti per gli utenti gratuiti di Boomy, tra cui un tetto al numero di canzoni che possono creare, il divieto di scaricare tali canzoni e varie restrizioni sul numero di canzoni che possono inviare per la pubblicazione sui servizi di streaming. La startup che opera all’incrocio tra musica e intelligenza artificiale ha poi introdotto livelli diversificati di abbonamento a pagamento del proprio servizio. La fascia "Creator" da $ 9,99 al mese include una licenza per l'uso non commerciale su social media e livestreams, mentre il livello "Pro" da $ 29,99 al mese consente utilizzi commerciali in podcast, social media e annunci sui social media. Il CEO Alex Mitchell ha commentato sul blog: "La semplicità del nostro prodotto può facilmente ingannare un cinico, portandolo a interpretare erroneamente la nostra community come quella di 'robot di AI che creano musica', quando in realtà c'è un cuore che batte dietro ogni canzone di Boomy".