“Prenderemo in considerazione opere nelle quali sia presente una traccia vocale o delle parti strumentali realizzate con soluzioni di AI. Tuttavia, nelle categorie riguardanti la composizione, l’autore principale deve essere umano. Lo stesso discorso vale per quelle dedicate alle performance: solo un artista umano può essere preso in considerazione per la vittoria”. È l’annuncio dello scorso giugno di Harvey Mason Jr, ceo della Recording Academy- una delle più importanti istituzione discografica americana e organizzatrice dei premi più prestigiosi in ambito musicale organizzati negli Stati Uniti - in merito al regolamento delle procedure di selezione per la 66ª edizione dei Grammy Awards , la cui premiazione si svolgerà nel 2024. A distanza di qualche settimana, l'amministratore delegato ha dato qualche chiarimento in più sulle linee guida tramite l’agenzia di stampa internazionale Associated Press, sottolineando: "Ecco la spiegazione più chiara e semplice: l'intelligenza artificiale, o la musica che contiene elementi creati dall'intelligenza artificiale, è assolutamente ammissibile per l'iscrizione e la considerazione per la nomination ai Grammy. Punto. Quello che non succederà è che non assegneremo un Grammy o una nomination ai Grammy alla parte di AI". Stando alle ultime dichiarazioni, se l'esecutore è un essere umano ma l'AI è responsabile della musica e del testo, il brano potrebbe essere candidato ai premi per l'esecuzione ma non per la scrittura e, viceversa, un brano scritto da un umano che utilizza voci dell'AI potrebbe essere premiato come autore ma non come esecutore. La complicazione è che questi confini sono sempre più labili se si pensa, per esempio, a brani con un mix di voci umane e AI, o composizioni che sono una collaborazione tra un umano e un'AI. Tuttavia, la regola generale per i Grammy sembra essere che se una composizione o un'esecuzione coinvolge la creatività umana, essa è eleggibile per i premi.