A qualche giorno di distanza dall’annuncio dell’aumento dei prezzi degli abbonamenti, Spotify ha pubblicato i risultati finanziari e i numeri degli utenti raggiunti nel secondo trimestre del 2023 (conclusosi il 30 giugno). Dai dati è emerso che il numero complessivo degli utenti Premium è di 220 milioni di utenti paganti, un aumento del 17% su base annua e di un incremento del 5%, pari a 10 milioni di abbonati, rispetto ai 210 milioni contati alla fine del trimestre precedente. Il totale degli utenti attivi mensili (MAU) dell'azienda è cresciuto del 27% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 551 milioni, e del 7% rispetto al Q1 2023, quando la piattaforma contava 515 milioni di MAU. Nella sua presentazione agli investitori, Spotify ha dichiarato che "tutti i Paesi hanno registrato una performance superiore e un aumento delle aggiunte nette di MAU rispetto al periodo precedente, grazie al miglioramento della fidelizzazione e all'efficienza del marketing"; il dsp svedese ha aggiunto: "Nel complesso, siamo incoraggiati dai miglioramenti che abbiamo riscontrato nel secondo trimestre e dal nostro slancio verso la seconda metà del 2023". La piattaforma di streaming ha spiegato che i 36 milioni di utenti attivi sono stati superiori alle previsioni e hanno rappresentato un massimo storico per l'azienda; risultato raggiunto grazie a "continui miglioramenti nella fidelizzazione supportata dagli annunci e nell'efficienza del marketing", oltre che da "cambiamenti nelle dinamiche della concorrenza in alcuni mercati in via di sviluppo". Un altro incremento c’è stato quella della fascia degli utenti della Gen Z arrivati a 10 milioni, superando di 3 milioni le previsioni. A trainare le performance degli abbonati Premium nel secondo trimestre sono state la campagna promozionale che "ha contribuito all'aumento degli abbonati" e la "risultati superiori in tutte i Paesi, come da Europa e America Latina". I MAU supportati da pubblicità di Spotify sono cresciuti di 26 milioni, passando da 317 milioni nel primo trimestre precedente a 343 milioni nel Q2; in termini finanziari: l’incremento degli abbonati Premium di Spotify si è tradotta in un fatturato Premium di € 2,773 miliardi ($3,01 miliardi, secondo il tasso di cambio medio trimestrale pubblicato dalla Banca Centrale Europea) nel secondo trimestre, in crescita del 14% su base annua a valuta costante. L'ARPU (Average monthly Revenue per Subscriber) dell'azienda si è attestato a € 4,27 euro, in calo del 3% a valuta costante, ma i ricavi da pubblicità hanno raggiunto i €404 milioni ($ 439,83 milioni) nel secondo trimestre, con un aumento del 15% su base annua a valuta costante. I ricavi totali dell'azienda- inclusi Premium e ad supported- hanno raggiunto i € 3,177 miliardi ($3,458 miliardi) nel secondo trimestre, con una crescita del 14% su base annua a valuta costante. Il margine lordo dell'azienda si è attestato al 24,1% nel secondo trimestre, mentre in termini di redditività ha registrato una perdita operativa di 247 milioni di euro, poiché "sono stati entrambi principalmente influenzati da oneri pari a €135 milioni, legati alle nostre azioni di razionalizzazione delle operazioni e di riduzione dei costi" (circa 200 dipendenti sono stati licenziati dalla società). Per quanto riguarda il terzo trimestre, Spotify ha previsto di raggiungere 572 milioni di MAU, con un'aggiunta di circa 21 milioni di nuovi MAU netti nel trimestre e che la base totale di abbonati Premium arrivi a 224 milioni nel terzo trimestre, con un'aggiunta di circa 4 milioni di nuovi abbonati netti nel trimestre. Ma la compagnia ha anche riportato un margine di profitto lordo del 24,7%, due punti in meno rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e al di sotto delle precedenti indicazioni dell'azienda. Spotify ha anche registrato una perdita operativa trimestrale di 228 milioni di euro, superiore alle proiezioni degli analisti di 168,6 milioni di euro.