Lo scorso giugno Pro Musik, società di servizi musicali con sede in Germania, ha presentato i dati relativi al report "Payment Option Transparency" relativi al ai pagamenti “user- centric” - o "fan-powered" per SoundCloud- che riportavano vantaggi di questo modello di retribuzione basandosi sull’analisi di 18 Paesi. A distanza di due mesi, la società tedesca torna con nuovi risultati: il passaggio dei servizi di streaming musicale a un modello di pagamento incentrato sull'utente avrebbe un impatto "significativo" sulle retribuzioni ricevute dagli artisti, con un creator su cinque che raddoppierebbe i propri guadagni, mentre quattro su dieci potrebbero subire cali significativi. Secondo il modello pro-rata utilizzato da Spotify e dalla maggior parte delle altre piattaforme di streaming musicale, ogni artista riceve una quota proporzionale alla quantità totale di stream ricevuti e dagli abbonati totali; diversamente, in un modello user-centric il calcolo viene effettuato a livello di singolo abbonato: gli stream di ogni utente vengono condivisi con gli artisti in proporzione agli ascoltati in streaming in un determinato periodo di tempo. Lo studio di Pro Musik ha riscontrato che i “gainers” con il modello incentrato sull'utente, ovvero il 29% che vedrebbe aumentare le proprie entrate del 40% o più- come indicato nel "Payment Option Transparency"- avevano un numero di stream relativamente inferiore, pur avendo ricevuto il 18,8% di tutti gli stream. Tuttavia, avevano anche una portata più ampia, con il 25,4% di tutti gli ascoltatori che hanno ascoltato la loro musica in streaming; quindi, mentre i gainers sono "più piccoli" del 19% in termini di stream, sono in realtà mediamente "più grandi" del 40% se misurati in termini di utenti raggiunti”. I risultati dello studio Pro Musik contrastano con quelli di studi precedenti, che hanno rilevato un impatto meno pronunciato sui guadagni degli artisti dal passaggio al modello user-centric; ad esempio: uno studio del 2021 del Centre National de la Musique (CNM), con sede in Francia, che ha analizzato gli artisti e gli ascoltatori dei servizi di streaming Deezer e Spotify, ha rilevato che i primi 10 artisti più ascoltati su Deezer riceverebbero il 17,2% in meno di royalty con il modello incentrato sull'utente, rispetto al modello pro-rata, mentre i primi 10 artisti su Spotify riceverebbero il 12,5% in meno con i pagamenti incentrati sull'utente. Un altro studio del 2022 condotto dalla società di ricerca sull'intrattenimento Midia, che ha esaminato 118.000 artisti partecipanti al programma Fan-Powered Royalties di SoundCloud, ha rilevato che il 56% degli artisti guadagnerebbe di più con il modello incentrato sull'utente che con quello pro-rata. L’analisi di Pro Musik, invece, ha rilevato che solo il 41,5% degli artisti, in media, guadagnerebbe qualcosa in più con il modello incentrato sull'utente rispetto al modello pro-rata. Tuttavia, lo studio Midia ha ottenuto risultati simili a quelli dello studio Pro Musik, in quanto il modello user-centric "premia la qualità dei fan, non la quantità dei flussi". Per questo motivo- come riportato dallo studio di Midia- questo modello è in grado di "individuare i bot non autentici e gli ascoltatori pagati per trasmettere ripetutamente in streaming e c'è meno incentivo a ‘giocare con il sistema’, facilitando così il fandom autentico”.