L’intelligenza artificiale è chiamata a rispondere a molte domande in merito al suo ruolo nel processo creativo e tra queste c’è “come distinguere i contenuti generati dall’AI da quelli creati dall’uomo?”, così da evitare casi di deepfakes o episodi come quello del falso Drake. TikTok, il social di Bytedance, ha adottato una soluzione che potrebbe risolvere questa criticità: indicare esplicitamente cosa è stato generato o modificato dall’AI tramite uno strumento che consentirà ai creator di etichettare questa tipologia di contenuti caricate sulla piattaforma. TikTok ha spiegato: "L'intelligenza artificiale offre incredibili opportunità creative, ma può potenzialmente confondere o fuorviare gli utenti se non sanno che il contenuto è stato generato o modificato con l’AI. L'etichettatura dei contenuti aiuta a risolvere questo problema, chiarendo agli spettatori quando i contenuti sono stati alterati o modificati in modo significativo dalla tecnologia AI". Le nuove regole sono state sviluppate in collaborazione con i vari consigli di sicurezza di TikTok in tutto il mondo e hanno scelto il termine "AI generated" per l'etichetta, perché questo termine è "ampiamente compreso da diversi gruppi demografici a livello globale"; la stessa sorte toccherà anche i filtri, ha chiarito il social, che saranno con la dicitura “AI…” evitando altre polemiche come quelle che hanno colpito il filtro AI “Bold Glamor" (fa sembrare i soggetti dei video più giovani e più "attraenti"). La richiesta di etichettare i contenuti generati dall'AI sui propri servizi è stata presentata dall’Unione Europea lo scorso giugno, sottolineando che si trattava di una scelta volontaria, non obbligatoria, ma potrebbe entrare in rigore una legge entro il 2026; tra le società che al momento, oltre a TikTok, hanno aderito ci sono Alphabet Inc. e Deezer; mentre l'amministratore delegato di Believe, Denis Ladegaillerie, ha dichiarato a maggio che l'azienda sta collaborando con società di AI per implementare meccanismi di rilevamento sulle piattaforme della società. Il governo cinese, invece, oltre al requisito dell’etichettatura, per limitare i potenziali danni causati dai contenuti di IA – ha chiesto ai creator di registrare qualsiasi "persona virtuale" utilizzata sulla piattaforma (in questo caso Douyin); vietano l'uso di AI per creare contenuti che violano il copyright e "contenuti che violano il buon senso scientifico, falsificano e diffondono voci". Negli USA l’Ufficio per il diritto d’autore (Copyright Office) ha chiesto l’opinione di esperti di copyright e di sviluppatori di sistemi di intelligenza artificiale per rivedere la legge sul diritto d'autore rispetto all’AI e per far chiarezza su alcune questioni come l'uso di opere protette da copyright per addestrare modelli di AI.