L’intelligenza artificiale continua a essere presente nelle agende delle istituzioni della maggior parte dei Paesi che sono a lavoro per creare una normativa ad hoc che vada a tutelare la creatività umana in rapporto con i sistemi di AI. Un esempio è rappresentato dagli USA che in attesa di un riscontro da parte di esperti di copyright e di sviluppatori di sistemi di AI, ha visto il Congresso statunitense presentare dalla deputata democratica Deborah Ross, rappresentante della Carolina del Nord, un dl sulla contrattazione collettiva tra e le grandi società tecnologiche per l’utilizzo dello proprie opere. Un altro Paese impegnato a evitare impatti negativi da parte dell’AI generativa è il Regno Unito: il Council of Music Makers- organismo che riunisce The Ivors Academy, la Featured Artists Coalition, il Musicians' Union, la Music Producers Guild e il Music Managers Forum- ha pubblicato i "cinque principi fondamentali per l'AI musicale", presentati a Londra in occasione del summit globale della Ivors Academy sulla musica e l’intelligenza artificiale. Sintetizzando questi punti, che si concentrano sul tema del consenso ai sistemi di intelligenza artificiale a usare le proprie opere, rispetto di queste e la remunerazione, artisti, autori e produttori acconsentono all’uso del loro lavoro per addestrare i modelli di AI, invece che avere tale permesso "dedotto dai detentori dei diritti o dalle aziende tecnologiche". Il Consiglio ha sottolineato che i musicisti devono "partecipare ai benefici economici generati dell'AI musicale": avere voce in capitolo sull'evoluzione dei modelli di licenza e di ripartizione dei ricavi dell'AI musicale. Altro tema cardine di questo documento è la trasparenza, ossia che le opere generate dall'AI siano etichettate; che le aziende di intelligenza artificiale spieghino su quale musica hanno addestrato i loro modelli, con "registrazioni complete di set di dati" che lo dimostrino; e che i titolari dei diritti siano trasparenti sui termini e sulle opere incluse dei loro accordi di licenza con le aziende di AI. Sul primo punto, quello dell’etichettare i contenuti generati da AI, è d’accordo anche TikTok che da adottato uno strumento che consentirà ai creator di indicare cosa sia stato creato o modificato dall’AI.