Una nuova minaccia tecnologica si profila all’orizzonte per la declinante industria discografica e gli emergenti negozi on-line che vendono musica sotto forma di file digitali. Si tratta delle piccole radio portatili di nuova generazione che, oltre a captare il segnale dei canali satellitari, consentono di registrare e archiviare i programmi ascoltati nella memoria dell’apparecchio stesso. XM Satellite, uno dei colossi americani del settore, ne ha già introdotto sul mercato un primo modello e si prepara entro fine anno a distribuire nei negozi sintonizzatori radio con lettore Mp3 incorporato fabbricati dalla coreana Samsung; la concorrente Sirius sta per commercializzare un altro tipo di radio portatile in grado di contenere fino a 50 ore di musica copiata dai programmi che offre in esclusiva ai suoi abbonati. <br> Le major Universal, Sony BMG, EMI e Warner Music non l’hanno presa bene e minacciano azioni legali appellandosi alla presunta violazione della legge sui copyright. Anche se la speranza di una parte e dell’altra è di risolvere la questione prima di arrivare alle aule dei tribunali: “business to business”, come ha dichiarato un portavoce dell’associazione americana dei discografici RIAA. Secondo certe fonti statunitensi, però, lo scontro sarà difficilmente evitabile: anche perché le case discografiche vogliono più che decuplicare gli introiti da royalty previsti dal nuovo contratto generale di licenza con la radiofonia satellitare quando, a fine 2006, scadrà quello vigente (si parla di 1 miliardo di dollari contro gli 80 milioni di dollari di oggi); mentre dall’altra parte i network digitali fanno affidamento sulle disposizioni di legge che garantiscono all’utente un diritto, per quanto limitato, alla copia. E i negozi digitali, soggetti anche loro a ingenti perdite potenziali? Napster è il primo a mettere le mani in avanti, siglando un patto con XM che rinvia alla sua piattaforma gli utenti che desiderano acquistare la musica ascoltata attraverso i programmi via satellite.