Non un ripensamento, ma - almeno così parrebbe, a giudicare dalle note congiunte delle aziende interessate diffuse nelle ultime ore - una riorganizzazione strategica in un quadro di profonda ristrutturazione: ad appena un anno e mezzo dall'acquisizione, Epic Games, la società sviluppatrice di Fortnite, ha ceduto la piattaforma musicale Bandcamp a Songtradr, piattaforma di licensing B2B con sede a Los Angeles. Un’operazione, spiega la stessa Songtradr, che “aiuterà Bandcamp a continuare a crescere all'interno di un'azienda che mette al primo posto la musica, e che consentirà a Songtradr di espandere le proprie capacità di supportare la comunità degli artisti” offrendo agli stessi creator musicali “la possibilità di concedere in licenza la propria musica a tutte le forme di media, inclusi creatori di contenuti, sviluppatori di giochi e app e marchi”. Il tutto, ovviamente, senza privare gli artisti del “controllo sui propri diritti musicali”, e con l’opportunità di "aumentare le proprie occasioni di guadagno grazie alla rete di licenza globale offerta da Songtradr”. “L’acquisizione di Bandcamp aiuterà Songtradr a continuare a far crescere la sua suite di servizi per artisti”, ha aggiunto il ceo di Songtradr Paul Wiltshire: “Anch'io sono un musicista: l'arte e la creatività sono sempre state al centro di Songtradr”. “Songtradr condivide i valori di Epic e Bandcamp nel garantire che gli artisti siano equamente ricompensati per il loro lavoro”, ha aggiunto Steve Allison, Vice Presidente e Direttore Generale di Epic Games: “Portare Bandcamp su Songtradr renderà più semplice per gli artisti indipendenti entrare in contatto con creator e sviluppatori che desiderano concedere in licenza la loro musica, e consentirà a Epic di concentrarsi sul suo metaverso principale, sui giochi e sugli strumenti”. Bandcamp è la piattaforma di distribuzione B2C preferita dagli artisti indipendenti a livello globale: accessibile senza alcuna intermediazione da parte di etichette o società di servizi, l’entità creata nel 2007 da Ethan Diamond, Shawn Grunberger, Joe Holt e Neal Tucker - salita all’onore delle cronache musicali nel 2010 quando Amanda Palmer, in aperta polemica con la sua etichetta, si presentò ai propri fan da unsigned guadagnando 20mila dollari grazie alla vendita diretta via Bandcamp della propria musica - fece notizia durante la pandemia da SarS-Cov-2 varando i BandCamp Fridays, programma che permetteva ai propri iscritti di massimizzare i propri introiti ogni primo venerdì del mese rinunciando del tutto alle commissioni sulle transazioni. “Non potremmo essere più entusiasti di accogliere il team di Bandcamp”, aveva dichiarato, a inizio marzo del 2022, il general manager di Epic Games Steve Allison: “Bandcamp ha costruito un'incredibile comunità nella quale artisti emergenti possono avere successo grazie al supporto diretto dei loro fan, con uno dei migliori modelli di reddito e termini in ambito musicale. Questo si allinea strettamente con l'approccio di Epic per supportare i creatori su tutti i media e consentire loro di connettersi direttamente con i loro fan”. Perché, quindi, questo brusco passo indietro nemmeno due anni dopo? La cessione di Bandcamp sarebbe da inquadrare in un contesto di ristrutturazione di Epic Games, che - contestualmente alla cessione della piattaforma a Songtradr - ha annunciato il licenziamento del 16% del proprio organico. “Da un po' di tempo spendiamo molto più denaro di quanto guadagniamo, investendo nella prossima evoluzione di Epic e facendo crescere Fortnite come ecosistema ispirato al metaverso per i creatori”, si legge nella nota - firmata da Sweeney - con la quale sono stati annunciati i tagli al personale: “Sono stato a lungo ottimista sul fatto che avremmo potuto portare avanti questa transizione senza licenziamenti, ma in retrospettiva vedo che questa possibilità non era realistica”. Oltre a Bandcamp, Epic Games ha ceduto anche SuperAwesome, ramo d’azienda dedicato alle operazioni pubblicitarie diventato una società indipendente guidata dall’attuale ceo Kate O'Loughlin. La “casa” di Fortnite, pur in un quadro delicato, non ha intenzione di mollare la presa: annunciando la cessione della società diretta da Diamond e Grunberger Epic ha fatto sapere di essere comunque intenzionata a “esplorare le opportunità di costruire con Songtradr un catalogo musicale” al quale gli artisti possano aderire fornendo le loro opere per l’utilizzo - ovviamente su licenza - nell’ecosistema Epic Games. La strategia, per certi versi, potrebbe essere vantaggiosa per entrambi, sia per Epic, sgravata dal peso di reggere Bandcamp sulle proprie spalle, sia per Songtradr, che con questa acquisizione ha potenziato sensibilmente la propria offerta non solo a beneficio di chi opera nel campo dell’intrattenimento digitale, ma anche a favore di altri segmenti come fitness, sincronizzazioni e sound design, dove opera attraverso controllate come (tra le altre) MassiveMusic, Song Zu e Tunefind.